Pro Milone, Paragrafo 79 - Studentville

Pro Milone, Paragrafo 79

Quin sic attendite, iudices. Nempe haec est quaestio de interitu P. Clodi. Fingite animis – liberae

sunt enim nostrae cogitationes, et quae volunt sic intuentur ut ea cernimus quae videmus -fingite igitur cogitatione imaginem

huius condicionis meae, si possim efficere ut Milonem absolvatis, sed ita, si P. Clodius revixerit. Quid voltu extimuistis?

quonam modo ille vos vivus adficeret, quos mortuus inani cogitatione percussit? Quid! si ipse Cn. Pompeius, qui ea virtute ac

fortuna est ut ea potuerit semper quae nemo praeter illum, si is, inquam, potuisset aut quaestionem de morte P. Clodi ferre aut

ipsum ab inferis excitare, atrum putatis potius facturum fuisse? Etiam si propter amicitiam vellet illum ab inferis evocare,

propter rem publicam fecisset. Eius igitur mortis sedetis ultores, cuius vitam si putetis per vos restitui posse, nolitis; et

de eius nece lata quaestio est, qui si lege eadem reviviscere posset, lata lex numquam esset. Huius ergo interfector si esset,

in confitendo ab eisne poenam timeret quos liberavisset?

Versione tradotta

Fate bene attenzione, giudici.

Rappresentatevi nella mente- i nostri pensieri sono liberi e scorgono gli oggetti che desiderano contemplare così come noi

distinguiamo gli oggetti che vediamo-, rappresentatevi dunque col pensiero la condizione che io immagino: se potessi ottenere

da voi l'assoluzione di Milone, ma a condizione che Publio Clodio ritorni in vita... Che è mai quel terrore sui vostri

volti? Quale impressione vi farebbe da vivo, se da morto, all'illogico pensiero della sua presenza, ha prodotto in voi un

turbamento simile? E ancora: se Gneo Pompeo in persona, dotato com'è di valore e fortuna tali da riuscire sempre in imprese

per tutti impossibili, se egli, dico, avesse avuto il potere di'istruire il processo relativo alla morte di Publio Clodio

oppure di richiamarlo dagli inferi, secondo voi quale delle due alternative avrebbe scelto? Ammesso che per motivi di amicizia

avesse voluto richiamarlo dagli inferi, non l'avrebbe fatto per il bene dello stato. Voi dunque, giudici, sedete qui per

vendicare la morte di un uomo, a cui non vorreste restituire la vita se vi giudicaste capaci di farlo; per di più per la sua

morte si è stabilita una procedura che non sarebbe mai stata proposta se avesse avuto l'effetto di farlo resuscitare. Se,

dunque, fosse stato l'assassino di costui, nell'ammetterlo avrebbe motivo di temere la punizione da parte di quelli che

lo hanno liberato?

  • Letteratura Latina
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