Deorum maxime
Mercurium colunt, cui certis diebus humanis quoque hostiis litare fas habent. Herculem et Martem concessis animalibus placant.
Pars Sueborum et Isidi sacrificat: unde causa et origo peregrino sacro, parum comperi, nisi quod signum ipsum in modum liburnae
figuratum docet advectam religionem. Ceterum nec cohibere parietibus deos neque in ullam humani oris speciem adsimulare ex
magnitudine caelestium arbitrantur: lucos ac nemora consecrant deorumque nominibus appellant secretum illud, quod sola
reverentia vident.
Versione tradotta
Sopra tutti gli dèi onorano Mercurio, cui ritengono lecito, in certi giorni, fare anche
sacrifici umani. Placano Ercole e Marte con sacrifici d'animali consentiti. Parte degli Svevi sacrifica anche a Iside.
Dell'origine e del motivo di questo culto straniero ho potuto accertare ben poco al di fuori di un dato, e cioè che il
simbolo stesso della dea, rappresentata in forma di nave liburnica, dimostra che il culto è stato importato. Non ritengono per
altro conforme alla maestà degli dèi rinserrarli fra pareti e raffigurarli con sembianza umana: consacrano loro boschi e selve
e danno nomi di divinità a quell'essere misterioso che solo il senso religioso fa loro percepire.
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