Et sunt qui de via Appia querantur taceant de curia! et qui ab eo spirante forum putent potuisse defendi cuius non restiterit cadaveri curia! Excitate excitate ipsum si potestis a mortuis. Frangetis impetum vivi cuius vix sustinetis furias insepulti? Nisi vero sustinuistis eos qui cum facibus ad curiam cucurrerunt cum falcibus ad Castoris cum gladiis toto foro volitarunt. Caedi vidistis populum Romanum contionem gladiis disturbari cum audiretur silentio M. Caelius tribunus plebis vir et in re publica fortissimus et in suscepta causa firmissimus et bonorum voluntati et auctoritati senatus deditus et in hac Milonis sive invidia sive fortuna singulari divina et incredibili fide.
Versione tradotta
E ci sono alcuni che si lamentano della via Appia, ma tacciono della Curia, e pensano che si potesse difendere il foro contro di lui, mentre era ancora in vita, quando la Curia non è stata in grado di opporsi al suo cadavere? Richiamatelo, richiamatelo, se vi è possibile, dagli inferi! Sarete capaci di spezzare la violenza di lui vivo, se a stento riuscite a sostenerne il furore ora che è un cadavere privo di sepoltura? A meno che non siate stati capaci di resistere a coloro che si precipitarono nella Curia con le fiaccole e nel tempio di Castore con le zappe, e presero a scorazzare per tutto il foro con le spade sguainate! Avete visto massacrare il popolo romano e disperdere a colpi di spada un'assemblea: e questo mentre si stava ascoltando in silenzio il tribuno della plebe Marco Celio, un uomo energico nel governare, incrollabile nei suoi principi, devoto alla causa degli ottimati e all'autorità del senato, fedele a Milone in modo singolare, straordinario e incredibile nell'attuale sua impopolarità o malasorte.
- Letteratura Latina
- Pro Milone di Cicerone
- Cicerone