nec tamen eos miseros qui beneficio civis suos vicerint; sed tamen ex omnibus praemiis virtutis si esset habenda ratio praemiorum amplissimum esse praemium gloriam: esse hanc unam quae brevitatem vitae posteritatis memoria consolaretur; quae efficeret ut absentes adessemus mortui viveremus; hanc denique esse cuius gradibus etiam in caelum homines viderentur ascendere
Versione tradotta
Sono felici quanti per un tale motivo hanno ricevuto onori dai concittadini, ma non sono infelici quanti hanno vinto i concittadini in generosità. Tuttavia fra tutte le ricompense della virtù, se si dovesse farne una valutazione, la più grande è la gloria: essa è l'unica capace di consolare della brevità della vita col ricordo della posterità, di renderci presenti anche se siamo assenti, di farci vivere anche se siamo morti; essa è, infine, la scala per mezzo della quale l'uomo sembra salire addirittura in cielo.
- Letteratura Latina
- Pro Milone di Cicerone
- Cicerone