Quam ob rem, quamquam blanda ista vanitas apud eos valet qui ipsi illam allectant et invitant,
tamen etiam graviores constantioresque admonendi sunt, ut animadvertant, ne callida assentatione capiantur. Aperte enim
adulantem nemo non videt, nisi qui admodum est excors; callidus ille et occultus ne se insinuet, studiose cavendum est; nec
enim facillime agnoscitur, quippe qui etiam adversando saepe assentetur et litigare se simulans blandiatur atque ad extremum
det manus vincique se patiatur, ut is qui illusus sit plus vidisse videatur. Quid autem turpius quam illudi? Quod ut ne
accidat, magis cavendum est.
Ut me hodie ante omnes comicos stultos senes
Versaris atque inlusseris lautissume.
Versione tradotta
Per
la qual cosa, quantunque codesta blandizia di vane ciance ha forza su quelli che la van sollecitando e cercando essi stessi;
tuttavia, anche quelli che sono più seri e posati si devono ammonire, perché stiano in guardia di non essere accalappiati da
una astuta adulazione. Ognuno infatti vede chi scopertamente adula, a meno che sia proprio senza testa; ma bisogna stare bene
attenti che uno non si insinui con astuzia e di nascosto; e infatti non lo si riconosce molto facilmente, come colui che anche
contrastando adula, e fingendo di litigare lusinga e infine dà le mani e si lascia incatenare, affinché colui che è stato
illuso sembri aver visto meglio. E quale cosa è più brutta che il lasciarsi illudere? Maggiormente perciò si deve stare in
guardia che questo non accada.
Sicché tu oggi potresti raggirare e corbellare magnificamente me più che tutti gli stupidi
vecchi delle commedie.
- Letteratura Latina
- De Amicitia di Cicerone
- Cicerone