Num quae rogatio lata num quae nova quaestio decreta est? Atqui si res si vir si tempus ullum dignum fuit certe haec in illa causa summa omnia fuerunt. Insidiator erat in foro conlocatus atque in vestibulo ipso senatus; ei viro autem mors parabatur cuius in vita nitebatur salus civitatis; eo porro rei publicae tempore quo si unus ille occidisset non haec solum civitas sed gentes omnes concidissent. Nisi vero quia perfecta res non est non fuit poenienda: proinde quasi exitus rerum non hominum consilia legibus vindicentur. Minus dolendum fuit re non perfecta sed poeniendum certe nihilo minus.
Versione tradotta
E' stata forse proposta una legge, è stato creato un tribunale straordinario? Eppure, se vi furono un fatto, un uomo, un'occasione tali da giustificare un giudizio straordinario, tutte queste circostanze furono certamente presenti al massimo grado in quella causa. L'attentatore si era appostato nel foro e nel vestibolo stesso del senato; si preparava la morte dell'uomo sulla cui vita poggiava la salvezza dello stato, per di più in un momento politico tale che la morte di lui solo avrebbe coinvolto non solo questa città, ma tutte le nazioni. A meno che non si dovesse punire quel crimine, perché non fu portato a termine: come se le leggi punissero il compimento di un crimine e non anche le intenzioni! Ci fu minor motivo di dolersi perché il crimine non fu condotto a termine, ma è certo che doveva essere comunque punito.
- Letteratura Latina
- Pro Milone di Cicerone
- Cicerone