Divus Augustus, Paragrafo 80 - Studentville

Divus Augustus, Paragrafo 80

Corpore traditur maculoso dispersis per pectus atque alvum genetivis notis in modum et ordinem ac numerum stellarum caelestis ursae sed et callis quibusdam ex prurigine corporis adsiduoque et vehementi strigilis usu plurifariam concretis ad impetiginis formam. Coxendice et femore et crure sinistro non perinde valebat ut saepe etiam in claudicaret; sed remedio harenarum atque harundinum confirmabatur. Dextrae quoque manus digitum salutarem tam imbecillum interdum sentiebat ut torpentem contractumque frigore vix cornei circuli supplemento scripturae admoveret. Questus est et de vesica cuius dolore calculis demum per urinam eiectis levabatur.

Versione tradotta

Si dice che il suo corpo fosse coperto di macchie, di segni naturali disseminati sul petto e sul ventre, simili per il loro numero e per la loro disposizione delle stelle alla figura dell'Orsa, ma anche di certi calli, consolidatisi un po' dappertutto in forma di croste in seguito al prurito del corpo e alla sua abitudine di grattarsi vigorosamente con una spazzola. Nell’anca, nel femore e nella gamba sinistra non era ugualmente forte al punto che spesso arrivava perfino a zoppicare, ma si rafforzava rimediando con cinghie e assicelle. Talvolta sentiva così debole anche il dito della mano destra che, intorpidito e contratto per il freddo, a mala pena si accostava alla scrittura applicandovi un anello di corno. Soffriva anche alla vescica, dal cui dolore provava sollievo solo dopo aver espulso dei calcoli tramite l'orina.

  • Letteratura Latina
  • Divus Augustus di Svetonio
  • Svetonio

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