Parla delle opere e del pensiero di Foscolo - Studentville

Parla delle opere e del pensiero di Foscolo

Tema svolto su Ugo Foscolo.

TEMA SU FOSCOLO: TRACCIA SVOLTA

Ugo Foscolo (il cui vero nome era Niccolò) nacque nell’isola greca di Zante nel 1778. Compì i primi studi a Spalato. In seguito alla morte del padre, si trasferì a Venezia dove entrò in contatto con gli ambienti intellettuali del luogo. Qui compose le sue prime opere, un’ode in omaggio a Napoleone e una tragedia. Nel 1797 avvenne un episodio che sconvolse la sua vita: Napoleone firmò il trattato di Campoformio, con il quale cedeva il Veneto e Venezia in mano all’Austria. Quest’atto fu considerato da Foscolo un vero e proprio tradimento.
Egli riteneva, infatti, che Napoleone avrebbe reso Venezia indipendente. In seguito a questa delusione, Foscolo lasciò Venezia e si recò prima a Milano. Qui compose Le ultime lettere di Jacopo Ortis, un romanzo epistolare in cui viene messa in risalto la delusione del protagonista Jacopo (dietro cui si nasconde, in realtà, lo stesso Foscolo) per la firma del trattato. Per un breve periodo, Foscolo si recò anche nel nord della Francia per far ritorno, infine a Milano. Ma in città arrivarono gli Austriaci e Foscolo, per non sottostare al loro dominio, scelse volontariamente di andare in esilio in Inghilterra. Qui morì nel 1827.

Gli studiosi individuano nell’opera di Foscolo due linee: quella neoclassica e quella preromantica. Il poeta, infatti, fu una delle figure più importanti del neoclassicismo e, al tempo stesso, fu il precursore della sensibilità romantica. Fanno parte della linea neoclassica le odi A Luigia Pallavicini caduta da cavallo e All’amica risanata, il carme Le Grazie e le traduzioni (come la Chioma di Berenice). Le due odi presentano la proiezione del mondo reale, quello terreno, in un mondo ideale, quello del mito. Nell’ode a Luigia, infatti, la donna viene celebrata come una dea. La si descrive quando è vittima di un incidente dovuto alla caduta da un cavallo. Foscolo ripercorre ciò che è avvenuto, parla delle persone amiche che le stanno vicino e, infine, si augura che Luigia guarisca presto e che ritorni nella società più bella di prima.
L’ode All’amica risanata, invece, costituisce una poesia immortalatrice. Con i suoi versi, Foscolo vuole ricordare in eterno la bellezza della donna da lui amata. Tale poesia, dunque, si rifà ai poeti antichi che, con i loro componimenti, immortalarono la bellezza delle dee. Ne Le Grazie, Foscolo rappresenta direttamente il mondo del mito. Vengono celebrate, infatti, le dee Venere, Vesta e Pallade. La loro bellezza non può essere celebrata nel presente, ma essa viene messa in risalto in un mondo passato in quanto solo in esso si possono trovare i valori assoluti della bellezza stessa.

La seconda linea dell’opera di Foscolo è quella preromantica. Queste opere sono caratterizzate dall’influenza di Alfieri e hanno toni lugubri e sepolcrali. Prevalgono gli elementi drammatici e passionali e i temi esistenziali e politici. L’attenzione viene posta sul triste destino dell’uomo (quello di morire) e si afferma che la politica è un regno di violenza che annulla tutti i valori ideali. Per sfuggire a questo mondo, quindi, diventa importante il culto dei morti (celebrato nei Sepolcri) e l’idea che la poesia sia l’unica in grado di vincere la morte perché i suoi versi durano in eterno.
In alcune opere di Foscolo le linee neoclassica e romantica si fondono.
Un esempio è costituito dal sonetto A Zacinto. In esso gli elementi del mito sono costituiti da Venere che esce dalle onde del mar Ionio e che rende feconde le sponde dell’isola e la citazione di Ulisse, protagonista dell’Odissea di Omero, che è stato costretto a vagare per molte terre prima di ritornare alla sua amata Itaca. Gli elementi preromantici, invece, sono l’esilio (né più mai toccherò le sacre sponde) e l’amore per la patria (Zacinto mia) in cui il poeta non potrà mai più far ritorno, nemmeno da morto.
Per Foscolo la poesia costituisce l’elemento fondamentale che dà voce ai propri ideali. In essa si possono trovare le illusioni, cioè quei grandi ideali umani, come la Libertà, la Bellezza, la Patria, l’Immortalità, che sono irrealizzabili nel mondo di tutti i giorni. Essi, però, anche se inattuabili, devono essere perseguiti dall’uomo se si vuole dare un senso al proprio comportamento e alla propria esistenza. La poesia, dunque, diventa portatrice di liberazione e consolazione in un mondo caratterizzato da problemi, passioni ed ansie.

Stefania Annunziata

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