PAUL SIGNAC: VITA E OPERE. Paul Signac (1863 – 1935), pittore francese, nel 1884 fu con George Seurat, e Odilon Redon tra i fondatori della Société des Artists Indépendants, e con il primo condusse le ricerche che portarono all’elaborazione della teoria divisionistica.
Si interessò agli studi di ottica di Chevreul e Rood e alle teorie scientifico-estetiche di Henry, e fu legato a una cerchia di intellettuali di tendenze anarchiche.
Tra il 1887 e il 1895 dipinse le sue opere migliori, aderenti allo spirito scientifico di Seurat, alla morte del quale (1891), Signac si trovò a capo del gruppo neoimpressionista, e diventò il principale rappresentante e il portavoce del pointillisme. La sua attività media alcuni aspetti della teoria scientifica della scomposizione del colore per farli approdare fino alla pratica degli espressionisti francesi del gruppo dei fauve.
PAUL SIGNAC: SIGNIFICATO DELLE OPERE. Nel ritratto di Félix Fénéon, Signac dà ampia illustrazione alle proprie differenti predilezioni, spaziando da aspetti squisitamente decorativi all’inclinazione per la grafica giapponese e anticipando, in chiave simbolista, una tendenza all’astrazione che maturerà compiutamente solo negli anni dieci del nuovo secolo. Legato da una duratura amicizia con l’artista, il critico Félix Fénéon era stato tra i primi a riconoscere e appoggiare i neoimpressionisti, contribuendo a diffondere la loro attività e le teorie sistematiche sull’applicazione in pittura dei contrasti cromatici dei complementari, sviluppate dal teorico Charles Henry illustrate graficamente dallo stesso Signac.
Studioso dei trattati di ottica, nel 1897 dipinge Il pino di Bertaud: qui il “punto” di Seurat diventa una piccola tessera di colore, funzionale alla luce, alla resa luminosa e atmosferica degli aspetti della realtà, riallacciando con gli Impressionisti quel rapporto che Seurat aveva interrotto.
Signac dà talvolta alla sua opera accenti più vicini ai simbolisti per quanto riguarda il significato sia del colore sia dell’andamento delle linee. Nei quadri dipinti successivamente al primo momento puntillista, comunque, Signac usa in maniera più libera la teoria dell’accostamento dei colori secondo il “contrasto simultaneo” per ottenere maggior luminosità ed usa una pennellata più larga, a zone rettangolari o quadrate piuttosto che a piccoli punti, mentre il colore si fa più aggressivo.
Nel 1899 pubblicò Da Eugène Delacroix al neoimpressionismo, in cui esponeva la teoria divisionista e la giustificava con ragioni scientifiche e di stile, rifacendosi alle esperienze empiriche sul colore di Delacroix; il pointillisme, tuttavia non veniva considerato una semplice tecnica, ma una vera e propria mistica della visione.
SIGNAC: L’ULTIMO PERIODO. Negli ultimi anni Signc si abbandonò maggiormente alla sensazione pura, riducendo la tecnica divisionista a un reticolo di tessere sempre più grandi come per esempio nel quadro Barche a Saint-Tropez, 1897, usando il colore in senso espressionista.
La vivacità cromatica delle opere di Signac sarà fondamentale per la svolta fauve di Matisse e Derain, così come per gli inizi di Braque.
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