Pausania, 3 - Studentville

Pausania, 3

At ille post non multo sua

sponte ad exercitum rediit et ibi non callida, sed dementi ratione cogitata patefecit. Non enim mores patrios solum, sed etiam

cultum vestitumque mutavit. 2 Apparatu regio utebatur, veste Medica; satellites Medi et Aegyptii sequebantur, epulabatur more

Persarum luxuriosius, quam, qui aderant, perpeti possent. 3 Aditum petentibus conveniundi non dabat, superbe respondebat,

crudeliter imperabat. Spartam redire nolebat: Colonas, qui locus in agro Troade est se contulerat: ibi consilia cum patriae tum

sibi inimica capiebat. 4 Id postquam Lacedaemonii rescierunt, legatos cum clava ad eum miserunt, in qua more illorum erat

scriptum: nisi domum reverteretur, se capitis eum damnaturos. 5 Hoc nuntio commotus, sperans se etiam tum pecunia et potentia

instans periculum posse depellere, domum rediit. Huc ut venit, ab ephoris in vincla publica est coniectus; licet enim legibus

eorum cuivis ephoro hoc facere regi. Hinc tamen se expedivit; neque eo magis carebat suspicione. Nam opinio manebat eum cum

rege habere societatem. 6 Est genus quoddam hominum, quod Hilotae vocatur, quorum magna multitudo agros Lacedaemoniorum colit

servorumque munere fungitur. Hos quoque sollicitare spe libertatis existimabatur. 7 Sed quod harum rerum nullum erat apertum

crimen, quo argui posset, non putabant de tali tamque claro viro suspicionibus oportere iudicari et exspectandum, dum se ipsa

res aperiret.

Versione tradotta

Ma lui, non molto dopo, di sua iniziativa, ritornò all'esercito e quivi, senza nessuna

avvedutezza ma in modo addirittura folle, rivelò le sue intenzioni: cambiò infatti non solo le abitudini patrie, ma anche il

modo di vivere e di vestire. 2 Sfoggiava una magnificenza regale, aveva vesti mediche; lo accompagnavano satelliti medi ed

egiziani; banchettava alla maniera dei Persiani, con più lusso di quanto potessero tollerare quelli che erano con lui; 3

rifiutava l'udienza a chi gliela chiedeva; rispondeva in modo altezzoso; dava ordini crudeli. Non voleva tornare a Sparta;

si era recato a Colone, una località della Troade; là prendeva decisioni ostili sia alla patria che a se stesso. 4 Quando gli

Spartani vennero a conoscenza di ciò, gli inviarono dei messi con la scítala, in cui secondo il loro costume era scritto che se

non fosse tornato in patria, lo avrebbero condannato a morte. 5 Sconvolto da questo messaggio, sperando ancora di essere in

grado, con il denaro ed il potere, di scongiurare il pericolo incombente, tornò in patria. Appena arrivato, fu dagli èfori

messo nelle pubbliche prigioni: secondo le loro leggi infatti qualsivoglia èforo può fare questo ad un re. Da qui tuttavia

uscì, ma non per questo venne meno il sospetto: rimaneva infatti la convinzione che se la intendesse col re. 6 Vi è una

categoria di gente chiamata Iloti, una grande moltitudine dei quali coltiva i campi degli Spartani e adempie la funzione degli

schiavi. Si riteneva che egli sobillasse anche questi con la speranza della libertà. 7 Ma poiché di queste trame non esisteva

alcuna prova manifesta per la quale potesse essere accusato, non ritenevano che si dovesse giudicare di un uomo tale e tanto

illustre sulla base di sospetti, ma che si dovesse aspettare finché la cosa si svelasse da sé.

  • Letteratura Latina
  • Liber de excellentibus gentium (Pausania) di Cornelio Nepote
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