I terremoti si concentrano in zone ben delimitate della Terra. La teoria della Tettonica a placche è in grado di spiegare diversi fenomeni quali l’attività sismica e la distribuzione delle attività vulcaniche nel pianeta oltreché dei fenomeni geomorfologici come la formazione delle grandi catene montuose. Secondo questa teoria, i terremoti tendono in genere a concentrarsi lungo i margini tra le diverse placche o zolle, sia continentali che oceaniche, che compongono lo strato più superficiale del nostro pianeta (litosfera). Il movimento di queste placche sottili e relativamente rigide l’una contro l’altra provoca un accumulo di energia lungo i margini delle placche che si libera con i terremoti. Questi possono essere associati ad attività magmatica/vulcanica, ovvero all’intrusione o alla risalita di rocce bollenti. Anche i fenomeni vulcanologici sono strettamente collegati alla conformazione della placche litosferiche: osservando la distribuzione sulla terra delle zone sismiche e dei vulcani si ha una perfetta coincidenza con i confini delle placche tettoniche. Sussistono anche delle zone sismiche di minore intensità che corrispondono a zone centrali delle placche ma sono fenomeni marginali probabilmente derivati dai movimenti delle zone di confine.
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