La seconda rivoluzione industriale in Italia si tradusse nel decollo del cosiddetto triangolo industriale, i cui vertici erano occupati da Milano, Torino e Genova, aumentando il divario tra Nord e Sud. Nel Sud continuò a essere l’agricoltura il principale settore dell’economia, ma nemmeno questa subì dei processi di modernizzazione, a causa delle sfavorevoli condizioni climatiche e della sterilità dei suoli; la massiccia ondata migratoria, inoltre, privò il sud di gran parte della forza-lavoro giovanile, e quindi di quel settore della popolazione che avrebbe potuto dimostrare più intraprendenza economica. Non intaccarono in maniera profonda la situazione stagnante dell’economia del Sud nemmeno le leggi speciali varate dal governo Giolitti nel 1904, destinate a Napoli, alla Basilicata, alla Calabria e alle isole: anche se furono attuate in tempi brevi e permisero la nascita di moderni impianti industriali, come a Bagnoli, esse non incisero sulla struttura sociale del Sud.
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