Vincent Van Gogh: il genio maledetto del XX secolo
Vincent Van Gogh è stato uno dei pittori maggiori che ha influenzato l’arte del XX secolo. Basti pensare che fu autore di quasi novecento dipinti e più di mille disegni, senza contare i tantissimi schizzi non portati a termine. La sua formazione è stata dettata dal realismo paesaggistico dei pittori di Barbizon ed, infatti, i soggetti dei quadri consistevano in autoritratti, paesaggi, nature morte di fiori, dipinti con cipressi, rappresentazione di campi di grano e girasoli. Van Gogh fu, sicuramente, una personalità geniale ma allo stesso tempo problematica: soffrì per molti anni di frequenti disturbi mentali che lo portarono prima a tagliarsi l’orecchio con un rasoio e poi a suicidarsi a soli 37 anni.
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Vincent Van Gogh e la mutilazione dell’orecchio: il disegno del medico
L’episodio più famoso che ha caratterizzato la vita di Vincent Van Gogh è stata la mutilazione dell’orecchio sinistro che decise di autoinfligersi. Il pittore si trovava ad Arles in quel momento: era la sera del 23 Dicembre 1888 e, probabilmente in preda alla disperazione, tagliò con un rasoio il suo orecchio, lo avvolse in un foglio di giornale e lo fece recapitare a una donna. Si è sempre pensato che la mutilazione fosse stata abbastanza piccola e che avesse riguardato solo il lobo sinistro, ma recenti ritrovamenti hanno smentito questa tesi. A fugare ogni dubbio è stato lo schizzo fatto da Felix Réy ovvero il dottore che medicò la ferita di Van Gogh all’ospedale di Arles. Nello schizzo, datato 18 Agosto 1930, si vede chiaramente che il taglio riguardava gran parte del padiglione e quindi la ferita non era per niente piccola.
Vincent Van Gogh e la mutilazione dell’orecchio: i motivi
Negli anni gli studiosi hanno ipotizzato diverse tesi sul motivo per il quale Van Gogh decise di mutilarsi l’orecchio di sua spontanea volontà. La versione più accreditata fa riferimento ad una furiosa lite avvenuta il pomeriggio del 23 Dicembre 1888 tra il pittore e l’amico Gauguin. Secondo la ricostruzione dei fatti Van Gogh, dopo l’accesa discussione, rincorse per la strada l’amico con un rasoio, rinunciando ad aggredirlo quando lui si voltò per affrontarlo. A quel punto l’artista, in preda a disperate allucinazioni, rivolse verso di sé la sua furia lesionista e si tagliò l’orecchio. Secondo uno studio più recente, invece, alla base del gesto violento ci sarebbe la notizia delle nozze del fratello del pittore Theo. La lettera in cui veniva annunciato il matrimonio arrivò a Van Gogh proprio il 23 Dicembre 1888, e pare che la comunicazione lo scosse profondamente tanto da spingerlo all’autolesionismo.
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