Vita di Francesco Petrarca
Francesco Petrarca, ovvero Francesco di ser Petracco nacque ad Arezzo nel 1304. I genitori, fiorentini, erano in esilio. Notaio, Petracco raggiunse la corte del papa ad Avignone in Francia. Voleva che il figlio studiasse legge, e a fatica accettò che si dedicasse alla letteratura. Francesco si rese celebre negli ambienti culturali ed ecclesiastici, e assunse il cognome di Petrarca, “arca di pietra”.
Nel 1327 conobbe la donna che chiamò Laura, cui dedicò versi in italiano e che ricordò sempre, senza avere alcun rapporto con lei; e che morì di peste nel 1348.
Stringendo amicizia con il monaco calabrese Barlaam di Seminara, il poeta fu tra i primissimi in Europa a studiare la lingua greca.
Sempre più celebre e onorato, Petrarca ricevette la corona di poeta in Roma per mano del re Roberto di Napoli, uomo colto.
Negli ultimi anni visse ad Arquà presso Padova, dove morì nel 1374.
Le opere di Petrarca
Scrisse molte opere in latino e in volgare, tra cui:
- Un ricchissimo epistolario latino, in cui affronta argomenti letterari, filosofici e religiosi
- Il poema latino Africa, incompiuto, che canta la Seconda guerra punica
- Il Secretum, in latino, dialogo immaginario con sant’Agostino
- Il Canzoniere, raccolta di sonetti e canzoni in volgare, ispirati soprattutto all’amore. Si divide in Rime in vita e Rime in morte di madonna Laura. È considerato il modello di tutta la poesia lirica italiana ed europea.
- I trionfi, poema in terzine
Il Canzoniere di Petrarca
Molti letterati hanno pubblicato una raccolta di versi di vario argomento, chiamata Canzoniere. Quello per eccellenza è il Canzoniere di Francesco Petrarca, che questi intitolò “Rerum vulgarium fragmenta”. Il poeta, ritenendo nobile la lingua latina, dichiara di ritenere come inferiore la lingua italiana, quasi uno svago, che chiama anche “Rime sparse”: in realtà dedica alla poesia italiana la massima cura, raggiungendo una forma assai elegante e raffinata, tanto da divenire modello di ogni lirica di alto stile in Italia ed Europa.
I componimenti scelti dal Petrarca sono 365, preceduti da un sonetto introduttivo. Di questi:
- 317 sono sonetti
- 29 canzoni
- 9, sestine
- 7, ballate
- 4, madrigali
L’argomento è prevalentemente amoroso, e canta, in maniera allusiva e non narrativa, la passione del poeta per una donna chiamata Laura, desiderata ma irraggiungibile. I sentimenti del poeta sono contraddittori, perché da una parte si avverte un sincero amore, dall’altra il Petrarca mostra una sorta di vergogna per una condizione psicologica indegna, secondo lui stesso, di un grande uomo di cultura. L’amore non conduce alla fede come negli stilnovisti, ma fa correre il pericolo di distrarre l’anima e da Dio e dagli studi. Nonostante questo, la passione amorosa domina la poesia, sia nelle Rime in vita, sia nelle Rime in morte, quando Laura resta vittima della peste del 1348.
- 200 e 300
- Petrarca
- Letteratura Italiana - 200 e 300