La dinamica demografica nel passato è stata caratterizzata da un basso incremento demografico: vi fu un’accelerazione della crescita dopo la rivoluzione agricola. Le prime zone ecumeniche si formarono nella pianura indo gangetica in India,nella zona nordorientale della Cina,e nella Mezzaluna Fertile,nel Medio Oriente,ma successivamente gli uomini conquistarono gran parte delle aree temperate,anche nelle Americhe e in Africa settentrionale.
La crescita demografica subì un rallentamento per tutto il Medioevo, ma vi fu un’esplosione demografica a partire dalla fine del ‘700. Nel 1850 la popolazione arrivò a 1,2 miliardi di individui e nel 1950 a 2,5 miliardi. Questo è accaduto grazie alla rivoluzione industriale e ai progressi della medicina. Dal 1950 al 2000 la popolazione mondiale è più che raddoppiata (incremento del 2% annuo): i demografi parlano di crescita esponenziale,ma a crescere di più,ora,sono i paesi in via di sviluppo.
La crescita demografica attuale nei Paesi industrializzati ha molto rallentato la sua corsa che si mantiene elevata nei paesi in via di sviluppo. Il tasso di crescita della popolazione mondiale mostra segni di rallentamento. Grazie alle campagne di controllo demografico,l’indice di fertilità è in diminuzione,e il tasso di crescita scenderà sino all’1% nel 2015:nonostante ciò,si prevede che la popolazione mondiale raggiungerà gli 8,5 miliardi nel 2025 e i 10 miliardi nel 2050.
Le differenti dinamiche geografiche nel mondo. Il tasso di incremento demografico è minimo in Europa, massimo in Africa ed elevato in Asia e America Latina. Il tasso di natalità più basso è quello europeo. Il più elevato quello africano, nel Nordamerica è basso, in America Latina è alto. Per questo nei Paesi poveri vi sono povertà diffusa, breve durata media della vita; elevata mortalità infantile, analfabetismo e lavoro minorile, malattie infettive endemiche, conflitti etnici e tribali, corruzione, fenomeni selvaggi di urbanizzazione e massicce emigrazioni. Nei paesi industrializzati è in atto il progressivo aumento degli anziani rispetto ai giovani e si vericano ingenti flussi immigratori.
L’attuale distribuzione della popolazione mondiale. Considerando la superficie continentale, vi sono sulla Terra in media 35 abitanti per ogni km2; le aree geografiche più densamente popolate sono l’Europa (68 ab./km2) la Cina (128ab./km2), il Giappone (330 ab./km2) e l’India (280 ab./km2). La parte di superficie terrestre abitata dall’uomo è detta ecumene; aree poco o nulla popolate (subecumene e anecumene) rappresentano ben 1/3 dell’intera estensione delle terre emerse. La frange pioniere sono le aree anecumeni che o subecumeniche che l’uomo cerca di colonizzare.
L’attuale distribuzione della ricchezza. Nei paesi industrializzati è concentrata la gran parte della ricchezza. Il 20% più ricco della popolazione mondiale possiede l’85% del Prodotto Nazionale Lordo mondiale. Il PNL pro-capite di un abitante di un Paese ricco è centinaia di volte superiore a quello di un abitante di un Paese povero. Un abitante di una nazione ricca consuma una quantità di energia sino a cento volte maggiore di quella consumata da un abitante di una regione povera.
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