Caesar postquam per Ubios exploratores comperit Suebos se in silvas recepisse, inopiam frumenti veritus, quod, ut supra demonstravimus, minime omnes Germani agri culturae student, constituit non progredi longius; sed, ne omnino metum reditus sui barbaris tolleret atque ut eorum auxilia tardaret, reducto exercitu partem ultimam pontis, quae ripas Ubiorum contingebat, in longitudinem pedum ducentorum rescindit. Deinde in extremo ponte turrim constituit praesidiumque cohortium duodecim pontis tuendi causa ponit magnisque eum locum munitionibus firmat. Ei loco praesidioque C. Volcacium Tullum adulescentem praeficit. Ipse, cum maturescere frumenta inciperent, ad bellum Ambiorigis profectus, L. Minucium Basilum cum omni equitatu praemitti; monet ut ignes in castris fieri prohibeat, ne qua eius adventus procul significatio fiat; sese confestim subsequi dicit.
Versione tradotta
Cesare, dopo avere appreso tramite esploratori ubii che i Svevi si erano rifugiati nei boschi, temendo la mancanza di frumento, poiché tutti i Germani si preoccupano pochissimo della coltivazione della terra, decise di non proseguire più a lungo, ma, affinché il suo ritorno accrescesse completamente la paura nei barbari e rallentasse le loro truppe, ricondotto lesercito, ruppe lultima parte del ponte che toccava le rive degli Ubii. In seguito fece collocare allestremità del ponte una torre e vi pose a difesa un presidio di dodici coorti e con grandi fortificazioni rafforzò quella zona. Di quella zona e di quella guarnigione egli pose a capo il giovane Caio Volcacio Tullo. Egli stesso, quando il grano incominciava a maturare, partito per la guerra contro Ambiorige, mandò avanti Lucio Minucio Basilo insieme a tutta la cavalleria; gli ricordò di impedire che nellaccampamento ci fosse la presenza di fuochi, perché da lontano non nascesse un qualche segnale del suo arrivo; gli disse di seguirlo immediatamente.
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