Presagi dell'uccisione di Cesare - Studentville

Presagi dell'uccisione di Cesare

Caesaris futura caedes manifestis prodigiis praenuntiata est. In agro apud Capuam aliquot agricolae in monumento ubi Capys, Aeneae comes atque Capuae conditor, sepultus erat, invenerunt tabulam aeneam, in qua Graeca lingua haec verba scripta erant: «Prognatus a sanguine Iuli necabitur, cum ossa Capyis detecta erunt». Caesar enim originem trahebat ex Iulo, Aeneae filio, gentis Iuliae progenitore. Olim haruspex Spurinna patres monuerat: «Magnum periculum rei publicae imminebit, cum pecora pabulum reliquerint lacrimasque effuderint». Paucis diebus ante Idus Martias equi, quos Caesar apud Rubicönem flumen deis sacraverat, a cibo se abstinuerunt ubertimque fleverunt.

Versione tradotta

L'imminente uccisione di Cesare fu preannunciata da manifesti prodigi. In un campo presso Capua alcuni contadini trovarono, nella tomba in cui era stato sepolto Capi, compagno di Enea e fondatore di Capua, una tavoletta bronzea, sulla quale erano scritte in lingua greca queste parole: «Un discendente dal sangue di Giulio sarà ucciso, quando le ossa di Capi saranno riportate alla luce». Cesare infatti traeva origine da Giulio, figlio di Enea, progenitore della gens giulia. Una volta l'aruspice Spurinna aveva ammonito i senatori: «Un grande pericolo incomberà sullo Stato, quando il bestiame lascerà il pascolo e verserà abbondantemente lascrime». Pochi giorni prima delle Idi di Marzo i cavalli, che Cesare aveva consacrato agli dei presso il fiume Rubicone, si astennero dal cibo e piansero copiosamente.

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