PREVENZIONE INFORTUNI E PRIMO SOCCORSO. Durante l’attività fisica possono verificarsi incidenti più o meno gravi, in tal caso occorre intervenire con le prevenzioni esatte. Il primo soccorso riguarda casi di: ferite, lesioni dello scheletro, dei muscoli e delle articolazioni, shock, colpo di calore, trauma cranico ed epistassi.
- In caso di epitassi: per epitassi si intende “sangue dal naso”. In genere viene provocato da una debolezza dei vasi sanguigni. In tal caso non bisogna usare tamponi emostatici in quanto si attaccano al coagulo e una volta tolto c’è il rischio che l’emorragia riprenda. Occorre invece comprimere la narice e tenere la testa inclinata, fare degli impacchi freddi sia sulla nuca che sulla fronte.
- In caso di ferite: in caso di ferita semplice bisogna lavare e disinfettare la zona circostante evitando di toccare la ferita, coprire la ferita con una garza sterile o un fazzoletto pulito. Non bisogna toccare la ferita con oggetti sporchi, quali dita, fazzoletti sporchi e così via. In caso di ferite gravi bisogna eseguire una fasciatura sterile bloccando l’emorragia; non bisogna lavare e sterilizzare la ferita ed bisogna evitare di estrarre corpi conficcati.
- In caso di fratture: la frattura viene provocata dall’interruzione di un osso; può essere semplice, complicata o esposta. Chi subisce una frattura viene colpito da dolore, da mancanza di funzionalità, la forma della parte lesionata cambia forma e subisce del gonfiore. In questo caso bisogna evitare movimenti inutili, bisogna tenere immobile la parte lesa sul posto e mettere spessori tra le stecca e pelle. Non bisogna spostare il ferito, pulire o massaggiare. Le fratture possono colpire l’avambraccio, le costole, la tibia, il perone, la mano, il femore e la spalla. Possono verificarsi casi in cui si ha una frattura della colonna vertebrale provocata dalla caduta di attrezzi oppure può presentarsi dopo evoluzioni ginniche, in tal caso bisogna solo controllare che i soggetto respiri fin quando non arrivino i soccorsi specializzati.
- In caso di trauma cranico che può essere provocato da un colpo alla testa provocandone danni al cervello o alla scatola cranica, quali ferite ,fratture, contusioni, tumefazioni. Bisogna mettere il ferito in posizione laterale ed evitare spostamenti. In caso di shock laddove si verificano sintomi come pallore, sudorazione, pelle fredda, respiro rapido e superficiale, polso debole e irregolare; bisogna stendere il ferito e sollevare gli arti inferiori, riscaldarlo con moderazione. Non bisogna dare da bere nel caso in cui è ferito o ha ricevuto un colpo al ventre, non bisogna farlo camminare.
- In caso di perdita di conoscenza bisogna far stendere a terra il soggetto con la testa più bassa rispetto a tutto il corpo in modo da rimettere in circolo l’afflusso regolare di sangue al cervello.
- In caso di colpi di calore che possono verificarsi in ambienti umidi e poco ventilati; il soggetto presenta cute calda e secca, colorito rosso in un primo momento e successivamente cianotico, nausea, vomito e crampi. Bisogna portare l’infortunato in un ambiente ventilato, eseguire impacchi freschi e se continua ad avere un colorito rosso bisogna metterlo in posizione semiseduta.
PRONTO SOCCORSO: LA RIANIMAZIONE. Altra pratica del pronto soccorso è la rianimazione:
in caso di arresto cardiaco, dopo circa trenta secondi si verifica la perdita di coscienza e il respiro cessa; il polso può essere ancora presente, occorre mettere in pratica le procedure di rianimazione, lo strumento utilizzato è il defibrillatore che tramite un’intensa scarica elettrica stimola il cuore a rianimarsi.
– BLS. BLS è il supporto di base delle funzioni vitali, si tratta di procedure di rianimazione cardiopolmonare che si mettono in pratica quando un paziente ha perso coscienza, è in arresto cardiaco, ha una ostruzione delle vie aeree. Le azioni da seguire sono:
- apertura delle vie aeree, a causa della perdita di coscienza si verifica un rilasciamento muscolare dove la mandibola cade all’indietro e la lingua ostruisce le vie aeree. In questo caso bisogna sollevare il mento con due dita e spingere la testa all’indietro tenendo con una mano la fronte
- respirazione bocca a bocca, si effettua posizionandosi di fianco la vittima e tenendo la testa con una mano sulla fronte si solleva il mento con due dita, successivamente si appoggia la bocca e si soffia lentamente due volte in modo da gonfiare i polmoni; nel caso in cui la respirazione tramite la bocca è impedita, può essere effettuata tramite il naso
- compressioni toraciche ossia il massaggio cardiaco esterno, in questo caso bisogna far scorrere l’indice e il medio lungo la parte inferiore della cassa toracica individuando il punto di incontro dell’ultima costa con lo sterno; trovato il punto si appoggiano le due dita e con l’aiuto dell’altra mano si effettua la compressione. Il torace deve essere compresso ritmicamente con una frequenza di 80-110 minuti, così facendo il torace deve abbassarsi di 4-5 cm; la procedura deve essere ripetuta con un alternanza di quindici compressioni a due insufflazioni e non può essere interrotta per più di 5 secondi
- Educazione Fisica