La prima rivoluzione industriale, avvenuta in Inghilterra alla fine del 1700, comportò una serie di rivoluzioni settoriali.
L'industria britannica
Nel 1700 dopo una lunga serie di invenzioni, l’industria britannica si trasformò, e questo diede vita ad un nuovo modo di produrre le cose e il sistema di fabbrica. Le innovazioni furono moltissime ma si possono riunire in tre punti:
- la sostituzione delle macchine alla capacità umana
- la sostituzione di fonti di energia delle macchine a quelle di energia umana
- l'utilizzo di nuove e molto più abbondanti materie prime, specie minerali e artificiali
Tutte queste invenzioni resero possibile la Rivoluzione Industriale, consentendo un rapido aumento della produttività. Ovviamente i progressi tecnologici della Rivoluzione industriale non vennero realizzati di punto in bianco.
La macchina a vapore
Per esempio, per quanto riguarda la forza vapore, la prima pompa fu brevettata nel 1698 da Thomas Savery e la prima vera macchina a vapore da Newcomer nel 1705. Ma ci volle il 1768 prima che Watt inventasse un motore dotato di condensatore separato.
Per le macchine ad alta pressione e il loro perfezionamento fu necessario un altro quarto di secolo. Per avere un acciaio economico bisognò aspettare il 1856 con Bressemer.
Le altre invenzioni
Venne poi l'introduzione della macchina a motore, il pedale per la filatura, la ruota sassone per la torsione e poi la filatura meccanizzata che replicava in qualche modo i gesti del filatore manuale.
Insomma, la Rivoluzione Industriale Britannica durò un secolo circa, dal 1770 al 1870. Durò tutto questo tempo perché fu un fenomeno dagli effetti irregolari e prolungati nel tempo che iniziò e prosperò in alcuni settori prima che in altri e si lasciò dietro vecchie attività e ne creò di nuove.
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