Pro Caelio, 26 - Studentville

Pro Caelio, 26

Ac prima pars fuit illa, quae me minus movebat, fuisse meo necessario Bestiae Caelium familiarem,

cenasse apud eum, ventitasse domum, studuisse praeturae. Non me haec movent; quae perspicue falsa sunt; etenim eos una cenasse

dixit, qui aut absunt, aut quibus necesse est idem dicere. Neque vero illud me commovet, quod sibi in Lupercis sodalem esse

Caelium dixit. Fera quaedam sodalitas et plane pastoricia atque agrestis germanorum Lupercorum, quorum coitio illa silvestris

ante est instituta quam humanitas atque leges, siquidem non modo nomina deferunt inter se sodales, sed etiam commemorant

sodalitatem in accusando, ut, ne quis id forte nesciat, timere videantur!

Versione tradotta

E la prima parte fu quella che mi ha toccato meno, diceva

che Celio fosse amico di Bestia mio intimo, che avesse cenato , da lui che fosse venuto spesso a casa sua, che desiderasse la

pretura. Non mi turbano queste cose che sono chiaramente false: e infatti ha detto che hanno cenato insieme persone o che non

ci sono o per i quali non possono dire lo stesso ( perché pagati). In verità non mi scuote nemmeno il fatto che ha detto che

Celio gli è stato amico nei Luperci. Una selvatica confraternita, completamente di pastori e contadini quella dei tedeschi

Luperci la cui associazione è stata istituita prima dell'umanità e delle leggi, anzi i compagni accusando non solo

dimenticano tra loro i nomi, ma ricordano anche il legame che li lega, cosicchè sembra che essi non temano che qualcuno per

caso ignori questo.

  • Letteratura Latina
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  • Cicerone

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