Dicet aliquis: “Haec est igitur tua disciplina? sic tu instituis adulescentes? ob hanc causam tibi
hunc puerum parens commendavit et tradidit, ut in amore atque in voluptatibus adulescentiam suam collocaret, et ut hanc tu
vitam atque haec studia defenderes?” Ego, si quis, iudices, hoc robore animi atque hac indole virtutis atque continentiae fuit,
ut respueret omnes voluptates omnemque vitae suae cursum in labore corporis atque in animi contentione conficeret, quem non
quies, non remissio, non aequalium studia, non ludi, non convivia delectarent, nihil in vita expetendum putaret, nisi quod
esset cum laude et cum dignitate coniunctum, hunc mea sententia divinis quibusdam bonis instructum atque oruatum puto. Ex hoc
genere illos fuisse arbitror Camillos, Fabricios, Curios omnesque eos, qui haec ex minimis tanta fecerunt.
Versione tradotta
Qualcuno potrebbe dire: 'E? questo il tuo insegnamento? Così tu educhi i giovani? Per questo il padre ti ha raccomandato e
affidato questo giovane, perché tu poi difendessi questa vita e questi desideri? Io, o giudici, se c'è stato qualcuno con
questa forza d'animo e con una tale capacità di virtù e di moderazione da respingere tutti i piaceri e da trascorrere il
corso intero della sua vita nella fatica fisica e nell'impegno morale, tale che il riposo, lo svago, le distrazioni dei
coetanei, i giochi, i banchetti non l'hanno mai dilettato; se nella vita non c'è nulla che abbia ritenuto desiderabile se
non ciò che si accompagna alla gloria e al decoro: ebbene, a mio parere io lo ritengo dotato e adorno di qualità pressoché
divine. Ritengo che siano stati di questo genere i Camilli, i Fabrizi, i Curri, e tutti quelli che fecero lo stato tanto grande
da piccolissimo.
- Letteratura Latina
- Pro Caelio di Cicerone
- Cicerone