Pro Caelio, 42 - Studentville

Pro Caelio, 42

Quam ob rem si quem forte inveneritis, qui

aspernetur oculis pulchritudinem rerum, non odore ullo, non tactu, non sapore capiatur, excludat auribus omnem suavitatem, huic

homini ego fortasse et pauci deos propitios, plerique autem iratos putabunt. Ergo haec deserta via et inculta atque interclusa

iam frondibus et virgultis relinquatur; detur aliquid aetati; sit adulescentia liberior; non omnia voluptatibus denegentur; non

semper superet vera illa et derecta ratio; vincat aliquando cupiditas voluptasque rationem, dum modo illa in hoc genere

praescriptio moderatioque teneatur: parcat iuventus pudicitiae suae, ne spoliet alienam, ne effundat patrimonium, ne faenore

trucidetur, ne incurrat in alterius domum atque famam, ne probrum castis, labem integris, infamiam bonis inferat, ne quem vi

terreat, ne intersit insidiis, scelere careat; postremo, cum paruerit voluptatibus, dederit aliquid temporis ad ludum aetatis

atque ad inanes hasce adulescentiae cupiditates, revocet se aliquando ad curam rei domesticae, rei forensis reique publicae, ut

ea, quae ratione antea non perspexerat, satietate abiecisse, experiendo contempsisse videatur.

Versione tradotta

Per cui se per caso trovate qualcuno che neghi agli occhi la bellezza delle cose, che non sia preso da nessun odore, non da un

contatto, non da un sapore, che chiuda le orecchie da ogni dolcezza, quest'uomo io e pochi potremo considerarlo caro ali

dei, ma i più riterranno che gli dei siano adirati con lui. Si lasci dunque questa via abbandonata e ormai bloccata da fronde e

rami. Si conceda qualche svago all'età, l'adolescenza abbia maggior libertà; non si dica sempre no ai piaceri, non

prevalga sempre quella vera e rigorosa ragione; il desiderio ed il piacere vincano qualche volta sulla ragione purché si

mantenga una certa condotta e una certa moderazione: li giovani guardino il proprio pudore e non lo tolgano agli altri, non

dilapidino il patrimonio e non si facciano strangolare dai debiti, non attentino alla casa e alla famiglia di altri, non

portino vergogna agli innocenti, non portino onta agli onesti, non cattiva reputazione ai buoni, non spaventino con la

violenza, non partecipino ad insidie, stiano lontani dal delitto. Poi, quando avrà concesso qualche tempo allo svago proprio

dell'età e agli innocui piaceri propri della giovinezza, si riconduca finalmente alla cura degli affari domestici, delle

attività forensi, degli affari dello stato perché appaia evidente che ha abbandonato per sazietà e ha disprezzato per

esperienza quelle cose che prima non ha considerato razionalmente.

  • Letteratura Latina
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  • Cicerone

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