Ac multi et nostra et
patrum maiorumque memoria, iudices, summi homines et clarissimi cives fuerunt, quorum cum adulescentiae cupiditates
defervissent, eximiae virtutes firmata iam aetate exstiterunt. Ex quibus neminem mihi libet nominare; vosmet vobiscum
recordamini. Nolo enim cuiusquam fortis atque illustris viri ne minimum quidem erratum cum maxima laude coniungere. Quod si
facere vellem, multi a me summi atque ornatissimi viri praedicarentur, quorum partim nimia libertas in adulescentia, partim
profusa luxuries, magnitudo aeris alieni, sumptus, libidines nominarentur, quae multis postea virtutibus obtecta adulescentiae,
qui vellet, excusatione defenderet.
Versione tradotta
Certamente o giudici sia nel nostro ricordo sia nel ricordo
dei nostri padri e dei nostri antenati, ci sono stati moltissimi grandi uomini e famosissimi cittadini nei quali, spenti i
desideri della gioventù si sono sviluppate con l'età splendide virtù. Di questi non ho voglia di nominarne nessuno, ve li
ricordate da soli. Non voglio nemmeno associare il minino errore alla massima lode di qualcuno importante e illustre. Se
volessi farlo sarebbero citati da me molti e insigni uomini dei quali per alcuni si potrebbe rammentare l'eccessiva libertà
nella giovinezza, per altri un lusso sfrenato, l'enormità dei debiti, gli sperperi, la dissolutezza, che poi sono stati
messi in ombra da molte virtù che volendo si potrebbero difendere con la scusa della giovane età.
- Letteratura Latina
- Pro Caelio di Cicerone
- Cicerone