Qui autem bonam famam bonorum, quae sola vere gloria nominari potest, expetunt, aliis otium
quaerere debent et voluptates, non sibi. Sudandum est iis pro communibus commodis, adeundae inimicitiae, subeundae saepe pro re
publica tempestates, cum multis audacibus, improbis, nonnumquam etiam potentibus dimicandum. Haec audivimus de elarissimorum
virorum consiliis et factis, haec accepimus, haec legimus. Neque eos in laude positos videmus, qui incitarunt aliquando populi
animos ad seditionem, aut qui largitione caecarunt mentis imperitorum, aut qui fortis et claros viros et bene de re publica
meritos in invidiam aliquam vocaverunt. Levis hos semper nostri homines et audacis et malos et perniciosos civis putaverunt. At
vero qui horum impetus et conatus represserunt, qui auctoritate, qui fide, qui constantia, qui magnitudine animi consiliis
audacium restiterunt, hi graves, hi principes, hi duces, hi auctores huius dignitatis atque imperi semper habiti sunt.
Versione tradotta
Coloro che cercano la buona reputazione presso gli onesti, che sola può essere veramente definita gloria, devono
cercare di ottenere per gli altri la sicurezza e i piaceri, non per sé. Devono sudare per il bene comune, devono superare delle
ostilità, devono sobbarcarsi spesso dei contrasti per lo stato, devono combattere con molti uomini audaci, disonesti, a volte
anche potenti. Abbiamo sentito questo a proposito delle decisioni e delle azioni degli uomini più famosi, questo abbiamo
sentito, abbiamo appreso, abbiamo letto. E invece non vediamo coperti di lodi, coloro che incitarono talvolta l'animo del
popolo alla rivolta, o che con le elargizioni accecarono le menti degli inesperti, o che hanno esposto a qualche invidia uomini
forti e famosi e che avevano ben meritato (benemeriti) nei confronti dello stato. I nostri (antenati) hanno sempre ritenuto
costoro malfidi e audaci e malvagi e cittadini pericolosi. Ma in verità coloro che hanno contrastato gli assalti e i tentativi
d'assalto di costoro, coloro che con il loro prestigio, la loro lealtà, la loro costanza, la loro grandezza d'animo si
opposero ai piani degli avventurieri (audaci), costoro sempre furono considerati autorevoli, capi, condottieri, sostenitori di
questa dignità e impero.
- Letteratura Latina
- Pro Sestio di Cicerone
- Cicerone