Homines antea ab immortalibus ignem petebant neque in perpetuum servare sciebant; quod postea Prometheus in ferula detulit in terras, hominibusque monstravit quomodo cinere obrutum servarent. Ob hanc rem Mercurius Iovis iussu deligavit eum in monte Caucaso ad saxum clavis ferreis et aquilam apposuit, quae cor eius exesset; quantum die ederat, tantum nocte crescebat. Hanc aquilam post XXX annos Hercules interfecit eumque liberavit.
Versione tradotta
Prima gli uomini chiedevano agli dei il fuoco e non sapevano conservarlo in eterno; poi Prometeo lo portò su un bastone per le terre e mostrò agli uomini come conservare la cenere seppellita. Per questo fatto Mercurio, per ordine di Giove, lo legò ad un sasso sul monte Caucaso con un chiodo di ferro e collocò un'aquila che gli divorasse il cuore; quanto la bestia ogni giorno divorava, tanto ricresceva la notte. Dopo trent'anni Ercole uccise quest'aquila e lo liberò.
- Letteratura Latina
- Le Fabulae di Fedro
- Igino