Purtroppo o pultroppo: come si scrive la forma corretta?
Capita anche a voi, mentre scrivete, di fermarvi e chiedervi come si scrive una determinata parola? Se è successo non sentitevi degli asini, si tratta di dubbi leciti in quanto alcuni suoni della nostra lingua sono così simili e vicini tra loro che possono provocare dei dubbi legittimi. Oggi, insieme a voi, scopriamo qual è la forma corretta tra purtroppo e pultroppo anche se noi, scrivendo, già conosciamo la soluzione in quanto la forma errata è sottolineata in automatico di rosso, proprio come la penna che usava la maestra a scuola per correggere i nostri compiti e sottolineare gli errori, alcuni dei quali sono dei veri e propri orrori.
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Purtroppo o pultroppo: la forma corretta è purtroppo
Molti di voi, probabilmente, conoscevano già la forma corretta senza dover ricorrere al correttore automatico che sottolinea di rosso l’errore. Per chi aveva ancora dubbi, d’ora in poi non sbaglierà più perché ricorderà per sempre che la forma corretta è purtroppo.
Purtroppo è un avverbio di modo, si utilizza in caso di un evento sfortunato oppure di un’occasione persa, i sinonimi sono sfortunatamente, disgraziatamente. Purtroppo deriva dalla contrazione di due parole pure e troppo. Se avete bisogno di una rinfrescatina sulla grammatica, vi diciamo subito che un avverbio è una parte invariabile del discorso nella grammatica italiana e serve a modificare il significato delle parole alle quali è affiancato. La difficoltà nel pronunciare bene l’avverbio deriva dalla poca facilità con cui si pronuncia il gruppo di vocali “rtr”, che spesso genera un particolare fenomeno fonetico attraverso cui, in presenza di gruppi di consonanti difficili da pronunciare, una consonante viene sostituita da un’altra che facilita la pronuncia dell’intera parola.
Origine e Significato di Purtroppo
La parola purtroppo nasce dall’unione di due elementi distinti: pur (derivante dal latino “pure”, con significato di “anche” o “persino”) e troppo. Questa formazione composta significa letteralmente “pure troppo” o “anche troppo”, ed è evoluta nel tempo fino a diventare un avverbio che esprime rammarico o dispiacere nelle situazioni sfavorevoli.
Nell’italiano contemporaneo, purtroppo viene utilizzato per comunicare sfortuna, disappunto o una circostanza negativa:
- Purtroppo oggi non posso venire alla festa.
- La tua domanda di iscrizione è stata, purtroppo, respinta.
- «Hai finito il compito?» «Purtroppo no».
La costruzione di questa parola segue lo stesso modello di altre forme avverbiali composte della lingua italiana, come tuttora (tutto + ora), finora (fino + ora) o talvolta (tal + volta), dove elementi separati si fondono creando un nuovo significato unitario.
Purtroppo: qualche esempio d’uso
Per fare in modo che memorizziate per bene la forma corretta, vi forniamo qualche esempio d’uso perché vederne l’uso nella pratica facilita molto la memorizzazione. Ribadiamo che purtroppo è un avverbio di modo e viene utilizzato in merito ad eventi sfortunati o di un’occasione persa. Ecco qualche esempio:
- Purtroppo non posso venire a pranzo da te;
- Verrei volentieri alla festa, purtroppo ho impegni di lavoro importanti, non mi posso assentare per nessun motivo.
Perché si commette l’errore di Pultroppo
L’errore di scrivere “pultroppo” invece della forma corretta “purtroppo” nasce principalmente dalla pronuncia veloce nel parlato quotidiano. Quando articoliamo rapidamente questa parola, il gruppo consonantico -rtr- risulta particolarmente complesso da pronunciare in sequenza, creando così una difficoltà fonetica naturale.
Questo fenomeno linguistico è noto come dissimilazione fonetica: quando due suoni simili appaiono vicini nella stessa parola (le due “r” in “pur-troppo”), il parlante tende inconsciamente a differenziarli per facilitare la pronuncia, sostituendo uno dei due con un suono diverso ma articolatoriamente vicino, in questo caso la “l”.
Ulteriori fattori che contribuiscono alla diffusione dell’errore includono:
- La velocità di scrittura nelle comunicazioni digitali, dove la rapidità prevale sull’accuratezza
- L’uso prevalente di messaggistica istantanea e social media, ambienti dove il controllo ortografico è spesso trascurato
- L’effetto “contagio” quando si legge ripetutamente la forma errata scritta da altri
- L’abitudine all’ascolto che influenza la scrittura, soprattutto per chi ha uno stile di apprendimento prevalentemente uditivo.
Purtroppo o pultroppo: strategie per ricordare come si scrive
Per evitare l’errore di scrivere “pultroppo”, esistono diverse tecniche efficaci. Innanzitutto, scomponi mentalmente la parola ricordando che deriva da “pur” + “troppo”, visualizzando questa separazione ogni volta che scrivi.
Prova ad associare la parola con altri termini simili che mantengono la “r” come “purché”, “puramente” e “purosangue”. Crea regole mnemoniche personali, ad esempio: “PUR essendo TROPPO difficile, ricorderò che si scrive correttamente”.
Utilizza il controllo visivo: la forma corretta appare più armoniosa all’occhio. Infine, la pratica costante nella scrittura è fondamentale: più utilizzerai correttamente questo avverbio, più il tuo cervello lo memorizzerà nella sua forma corretta, eliminando gradualmente l’errore dalla tua scrittura.
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