Nella teoria di August Comte (1798-1857) la conoscenza umana attraversa tre stadi: teologico, metafisico e scientifico. Nello stadio teologico si ha una conoscenza fittizia del mondo per cui si associano le cause prima e la natura intima del mondo ad agenti soprannaturali. Nello stadio metafisico si sistematizza e si conferisce un’unità all’attività di questi agenti soprannaturali. Solo nello stadio scientifico si realizza, in modo positivo, il legame tra la ragione e l’esperienza e si supera la dimensione astratta della conoscenza. La sociologia, in questo contesto, è la “scienza nuova” con cui si rinuncia all’assoluto e si approda allo stadio più completo della conoscenza dei fenomeni sociali. La sociologia è il corrispettivo della fisica: è la “fisica sociale” tramite cui è possibile prevedere le tendenze e le evoluzioni che caratterizzano la storia delle società e il concatenamento tra i diversi fenomeni. La sociologia ha, infatti, il compito di osservare il legame tra l’ordine “statico” e il progresso “dinamico” ed offrire una base scientifica, utile soprattutto all’arte politica. Questa, grazie alle “leggi effettive” scoperte dalla sociologia, può individuare i mezzi e i fini da imprimere alla propria azione.
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