Pur essendo il secondo la conseguenza del primo, impressionismo e postimpressionismo hanno delle differenze sostanziali.
La pittura impressionista è realizzata ‘en plein air’ (all’aperto) in poche ore con una tecnica rapida che cerca di catturare le percezioni visive che le scene comunicano, con immagini evanescenti al posto di una rappresentazione realista della realtà, ottenuta con il disegno, con la prospettiva, con lo studio degli oggetti da rappresentare. I quadri impressionisti sono quadri di piccole dimensioni, in cui gli oggetti e le persone vengono rappresentati con tratti veloci, pennellate simili a macchie, mentre scompare il chiaroscuro sostituito dall’accostamento di colori puri, che attraverso la nostra retina vengono percepiti come omogenei.
La pittura postimpressionista invece, recupera il concetto del contorno e del disegno (che la pittura impressionista aveva bandito), si ritorna a dipingere al chiuso, negli atelier, e i quadri ritornano ad avere dimensioni molto grandi. Inoltre tutto è degno di essere rappresentato e alla pittura spetta non solo la rappresentazione dell’attimo, la pittura comincia a essere vista come espressione di stati d’animo e comunicazione interiore (ovviamente in modi e tempi diversi per ogni pittore).
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