Ai suoi inizi il movimento di Mussolini era apertamente anticlericale e ostile alla Chiesa, lo squadrismo fascista infatti colpì duramente i preti e le associazioni cattoliche. Ma Mussolini una volta al potere, nell'intento di fortificare il suo regime totalitario cercò di realizzare forme di controllo sulla Chiesa senza però riuscire mai a sottometterla completamente al regime. Egli ritenne di poter ottenere il consenso dei cattolici al regime firmando con il papa Pio XI nel 1929 i Patti Lateranensi che accordavano alla Chiesa molti privilegi sul piano dell'istruzione, della legislazione matrimoniale, affidandole anche compensi economici per quanto le era stato sottratto in epoca risorgimentale. Firmando il concordato il papa legittimò il fascismo anche se la Chiesa non accettò mai che le proprie organizzazioni fossero sottoposte al controllo del regime ma con esso sperò di poter ottenere la cancellazione dalla scena italiana del liberalismo e del socialismo per rilanciare una vera e propria riconquista cristiana dell'Italia.
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