Gli artisti che più rappresentano il surrealismo nel campo delle arti visive sono Joan Mirò, Max Ernest, Magritte e naturalmente Salvador Dalì. Sviluppando le idee del teorico Breton, basate sull'automatismo psichico, si calano nella dimensione dell'inconscio per dar vita a un'arte libera da ogni convenzione culturale e sociale.
In opposizione al Dadaismo, il nuovo movimento si muove tra le magiche visioni del sogno e la potenzialità dell'immaginazione dell'inconscio. Superano la razionalità e la realtà (sur-realtà) rappresentando lo stato in cui veglia e sogno coesistono dando accesso a ciò che sta oltre il visibile. L'Interpretazione dei sogni di Sigmond Freud e il cambiamento del mondo teorizzato da Marx sono le basi dalle quali il surrealismo si muove e dalle quali parte per esempio la ricerca dell'interiorità delle cose di Joan Mirò, nelle sue figure geometriche colorate, sospese in una dimensione poetica sempre più astratta e dalle quali prendono forma le figure fantastiche di Salvador Dalì, deformazione della realtà, proiettate direttamente dal sogno e dall'inconscio.
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