Qualche giorno fa, sfogliando la mia homepage di Facebook, mi è capitato di leggere, sullo stato di una ragazzina, questa frase: “No grz, nn vlg + nnt”. Ho sorriso di fronte alla mia difficoltà di lettura, ma ho anche pensato che l’utilizzo della nostra lingua si sta modificando in un modo scorretto. Sono pochi infatti gli adolescenti di oggi che riescono ad esprimere correttamente una frase di senso compiuto, poiché comunicano incessantemente, utilizzando segni e abbreviazioni, attraverso chat ed sms. Sono metodi facili e sbrigativi per esprimere qualcosa, richiedono meno impegno, ma il loro abuso potrebbe essere dannoso non solo per la nostra lingua, ma anche per i rapporti interpersonali.
In particolare, l’utilizzo costante di internet sta creando mode sociali e intellettuali che arrestano la maturazione delle persone, impoveriscono l’intelletto e determinano la perdita della memoria culturale. E riguardo i rapporti sociali, i social network sono il terreno fertile in cui si mantengono e sviluppano le amicizie. Se da un lato si ha la possibilità di ritrovare vecchie amicizie perse di vista, tuttavia ci sono diversi fattori negativi da rilevare. Innanzitutto non sappiamo chi realmente si trova dietro ad una foto di un profilo, e ciò potrebbe essere pericoloso soprattutto per i minorenni, e se qualcuno non è molto pratico di internet, alcuni dati personali potrebbero essere rubati abbastanza facilmente.
E’ sempre meno frequente l’utilizzo del telefono o del confronto verbale faccia a faccia, mentre si predilige internet per mantenere e sviluppare relazioni interpersonali, ma soprattutto per fare nuove conoscenze virtuali. Tutto questo costituisce il sintomo di un forte disagio sociale e psicologico della popolazione mondiale attuale, in particolare giovanile. Diventa difficile trovare punti di riferimento sicuri e concreti, inseriti realmente nella società. Un tempo, per incontrare gli amici, per vedere il ragazzo o la ragazza di cui si era innamorati, bisognava per forza uscire e andare in una piazza, in un bar, in parrocchia. Oggi invece basta stare comodamente seduti a casa ed accendere il portatile. Di conseguenza una persona si ritrova con centinaia di amici virtuali, con i quali instaura rapporti superficiali, se non addirittura falsi. Questo perché su internet un individuo può dar voce ad una seconda identità nelle chat, nei forum, e appunto nei social network. La seconda identità costruita è migliore di quella reale, e chi la utilizza è perché nella vita reale è solo, troppo timido o insicuro. Molte persone incapaci di relazionarsi, e che nella vita reale sono completamente sole, danno sfogo alle loro repressioni sul web. Per esempio, il sito youtube è pieno di video in cui questi individui cercano di attirare l’attenzione cantando in modo stonato, parlando di argomenti strani, urlando o addirittura facendo un annuncio per cercare un partner ideale. E nonostante siano presi in giro e insultati, questi soggetti sono soddisfatti, perché il loro scopo è attirare l’attenzione, vivendo in un mondo reale che li ignora.
I social network e internet in generale sono inoltre strumenti commerciali e politici. Basti pensare alle innumerevoli inserzioni pubblicitarie, ai profili e alle pagine dedicate ai prodotti e alle marche più disparate, in cui gli utenti vengono invitati ad esprimere opinioni e gusti, a partecipare ad eventi e a concorsi. La politica invece utilizza il web come strumento su cui basare strategie di propaganda e cercare di ottenere il consenso popolare.
Per evitare disagi di ogni genere, è necessario utilizzare in modo appropriato questi strumenti, poiché in questo modo potremmo anche trarre vantaggi. Bisogna cercare di mantenere i rapporti reali, uscendo ed avere confronti faccia a faccia sia per parlare di svariati argomenti, sia di sentimenti, sia per litigare. Il social network deve essere solo un diversivo, un modo alternativo per comunicare gusti, per esprimere opinioni e interessi personali, ma non deve diventare lo strumento principale. Siamo dotati di parola, di sensazioni, e per relazionarci con gli altri non bastano alcune dita pigiate sulla tastiera. Chi è introverso e timido riesce a relazionarsi più facilmente nella rete
sociale, ma in questo modo sarà circondato solo da amici virtuali, rimanendo solo nella vita reale e non instaurando rapporti con colleghi o persone che incontra ogni giorno.
La rete sociale non deve subentrare al posto della relazione interpersonale, ma deve affiancarsi ad essa come un accessorio. Ancora non possiamo sapere quali saranno le conseguenze di questa costantemente presente virtualità, resta il fatto che bisogna cercare di limitarne l’uso e l’importanza.
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