Il cubismo e il futurismo sono due correnti artistiche nate negli stessi anni, anche se in contesti completamente diversi, e, seppure accomunate da alcune linee, se ne differenziano per altre. L’atto di nascita del cubismo viene identificato nel dipinto realizzato da Picasso tra il 1906 e il 1907, ‘Les demoiselles d’Avignon’, anche se delinearne i confini sarebbe difficile, dal momento che non si costituì mai in un movimento. Il futurismo invece nacque nel 1909 in Italia ad opera del poeta e scrittore Filippo Tommaso Marinetti, che ne scrisse il ‘Manifesto del futurismo’.
Mentre i cubisti scomponevano le immagini e le ricomponevano in una nuova rappresentazione, facendo in modo che quell’immagine venisse contemplata da tutte le angolazioni possibili, i futuristi facevano qualcosa di simile, partendo però da un concetto diametralmente opposto, ossia intersecare oggetti differenti in un ‘unicum’. Entrambi i movimenti trovavano fondamento nella simultaneità della visione: il cubismo nella visione delle diverse angolazioni di un oggetto, il futurismo nel suo movimento ed eterno divenire.
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