REGNO UNITO
Il Regno Unito comprende la Gran Bretagna (la maggiore isola dell’arcipelago britannico, formata
da Inghilterra, Scozia e Galles), la parte settentrionale dell’Irlanda (il cosiddetto Ulster); infine le
isolette minori raggruppate negli arcipelaghi delle Shetland, delle Orcadi e delle Ebridi.
Il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord è una monarchia costituzionale. Il sovrano è
capo dello Stato, può convocare e sciogliere il Parlamento, nominare il Primo Ministro. Il potere
legislativo spetta al Parlamento, che è formato da una Camera alta, House of Lords, e una Camera
bassa, House of Commons.
La popolazione appartiene a due gruppi principali: gli Anglosassoni (Inglesi) e i Celti, che
comprendono Gallesi, Scozzesi e Irlandesi, gelosi delle loro lingue e delle loro tradizioni culturali
etniche e linguistiche. La popolazione del Regno Unito presenta una elevata densità e una
distribuzione non uniforme sul territorio: l’Inghilterra è la regione più densamente abitata, seguita a
grande distanza dal Galles, dall’Ulster e dalla Scozia. La grande maggioranza della popolazione è
concentrata nelle città.
Una posizione particolare nell’ambito del Paese occupa l’Ulster (Irlanda del Nord), che ha sempre
affermato la sua «diversità» anche attraverso l’azione spesso violenta di movimenti politici
indipendenti (tra cui l’IRA). Due sono le religioni più diffuse: l’anglicana (protestante), che è
religione di Stato e ha nel sovrano il suo capo spirituale, e la cattolica, di minoranza; nell’Ulster ciò
ha creato forti contrasti tra Inglesi e Irlandesi: protestanti i primi, cattolici i secondi, da anni si
fronteggiano drammaticamente per affermare i rispettivi ideali.
La navigazione, marittima e aerea, svolge un ruolo rilevante nel traffico internazionale di passeggeri
e merci. La flotta inglese, un tempo la migliore del mondo, è ancora ai primi posti per numero di
navi e mole di commerci; tra i porti inglesi hanno rilievo mondiale Londra e Liverpool. Gli
aeroporti principali sono presso Londra (Heathrow e Gatwick), Manchester, Glasgow.
Per i collegamenti interni esistono una buona rete stradale e una fitta rete ferroviaria.
Per due secoli la Gran Bretagna è stata il più grande Paese industriale del mondo. In seguito, la
progressiva disgregazione del suo impero coloniale ha causato una grave crisi economica: sono
venute a mancare le materie prime a basso costo e in grandi quantità fornite dalle colonie e, in
parallelo, si è verificata la perdita dei mercati d’oltremare che assorbivano i manufatti della
madrepatria; inoltre la Gran Bretagna ha dovuto fronteggiare una concorrenza straniera sempre più
agguerrita in settori industriali dove tradizionalmente esercitava il primato e che, come la
siderurgia, sono entrati invece in crisi.
L’agricoltura è il settore che ha il minor peso nell’economia del Paese. Tra le colture più diffuse:
cereali e barbabietola da zucchero, frutta e ortaggi nella zona di sud-est; patate a nord.
L’allevamento è tradizionalmente favorito dalle distese di pascoli. In campo industriale la Gran
Bretagna rimane un Paese avanzato, anche se gli antichi primati sono ormai perduti: siderurgia,
meccanica, chimica, industria tessile. Tra i settori industriali più avanzati: elettronica, costruzioni
ferroviarie e aeronautiche, autoveicoli e macchine utensili. È entrata in crisi l’estrazione di carbone,
ma sono state avviate la produzione di petrolio e la costruzione di centrali termonucleari. Il settore
del terziario è cresciuto notevolmente.
Capitale del Regno Unito è Londra, centro finanziario, amministrativo, industriale, politico e
culturale.
Altre città inglesi di grande rilievo industriale sono Birmingham, Liverpool, Manchester, Sheffield.
Tra le città ricche di arte e cultura: Oxford e Cambridge, sedi di prestigiose università; inoltre,
York, Canterbury e Stratford-on-Avon. In Scozia sono due le città importanti: Edimburgo, che concentra il terziario della regione; Glasgow, grande centro commerciale e industriale. La maggiore città del Galles è Bristol. Capitale dell’Irlanda del Nord è Belfast.
IRLANDA
Come per la sua potente vicina, l’impronta più antica del popolamento dell’Irlanda è
dovuta ai Celti; tutta la storia successiva è però legata strettamente a quella della Gran Bretagna,
che iniziò molto presto (XII secolo) una politica di espansione verso l’Irlanda. Nel XVI secolo
cominciarono a verificarsi i primi contrasti religiosi fra cattolici e protestanti e su queste basi si
innestò il conflitto storico permanente tra Irlandesi e Inglesi. Dopo secoli di lotte sanguinose, nel
1921 gli Inglesi concessero all’isola l’indipendenza (con esclusione dell’Ulster che fa parte ancora
oggi del Regno Unito).
L’Irlanda è una repubblica parlamentare, amministrativamente suddivisa in Province e Contee.
La lingua nazionale è l’irlandese, di origine celtica, anche se divide la qualifica di lingua ufficiale
con l’inglese. La religione professata dalla grande maggioranza della popolazione è il cattolicesimo.
L’Irlanda ha duramente risentito della crisi economica internazionale, che ha colpito soprattutto il
settore finanziario, settore di rilievo nell’economia irlandese. L’agricoltura, un tempo il settore più
importante, è ora stata superata dall’industria. L’Irlanda è una delle principali esportatrici di modelli
software e di servizi legati al terziario avanzato. La capitale, Dublino, è il centro economico,
amministrativo e culturale dello Stato.
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