Rembrandt: tutto quello che dovete sapere
Oggi parliamo di arte e ci soffermiamo in particolare su Rembrandt, famoso artista celebre per i suoi ritratti, gli autoritratti e le illustrazioni delle scene tratte dalla Bibbia. Viene considerato uno dei più grandi pittori della storia dell’arte europea, in particolare di quella olandese, tanto da attribuire il suo periodo di attività con quello che è stato definito l‘età dell’oro olandese. Per conoscere meglio l’artista oggi ci soffermiamo sulla biografia e andiamo a scoprire da vicino tutte le sue opere e i ritratti. Possiamo anche affermare che il successo dell’artista non è stato istantaneo, in quanto nel diciottesimo e del diciannovesimo secolo erano altri i pittori apprezzati da intenditori e critici.
Rembrandt: la biografia
Rembrandt Harmenszoon Van Rijne nasce il 15 luglio del 1606 a Leida in una famiglia numerosa e agiata. Il padre è un uomo molto ambizioso, mostra da subito di avere dei progetti importanti per il figlio, il suo desiderio è quello di vedere il figlio formato, colto e in grado di elevare la sua posizione sociale. Per fare ciò lo iscrive dapprima alla scuola di latino e successivamente alla facoltà di lettere di Leida; tuttavia la sua permanenza all’università ha una breve durata, inizia ad appassionarsi all’arte, frequenta lo studio del pittore Jacob van Swanenburgh, allora poco conosciuto, con il quale lavora per tre anni. Durante questi anni di formazione artistica Rembrandt conosce l’arte italiana e i suoi capolavori grazie al suo maestro. Nella sua formazione, riveste un ruolo importante anche Caravaggio visibile, in particolare, ne La lapidazione di Stefano (1625).
Rembrandt: le opere
Non perdiamo altro tempo e andiamo a conoscere, da vicino, le opere di Rembrandt:
- “Cristo nella tempesta sul mare di Galilea“, 1633: Il dipinto raffigura il miracolo di Gesù che calma le acque durante una tempesta nel mare di Galilea secondo la descrizione del Vangelo di Marco, è l’unico paesaggio marino dipinto da Rembrandt;
- “L’artista nel suo studio“, 1626-28: Il quadro raffigura lo studio di un pittore, non si sa se fosse proprio quello di Rembrandt stesso, il personaggio ritratto non è riconoscibile, si trova nella zona d’ombra del dipinto;
- “La lapidazione di Stefano“, 1625: l’opera in cui è maggiormente percettibile l’influenza di Caravaggio;
- “La resurrezione di Lazzaro“, 1630-1632: l’opera risale al periodo di collaborazione con il collega e amico Jan Lievens;
- “Lezione di anatomia del Dottor Tulp“, 1632: La scena ritratta rappresenta il medico Nicolas Tulp nell’atto di illustrare ad alcuni suoi colleghi la fisiologia dell’avambraccio sul corpo di un giustiziato;
- “Filosofo in meditazione“, 1632: Il dipinto rappresenta due persone in una grande stanza: al centro appare una scala a chiocciola, che rivela l’esistenza di un piano superiore;
- “Saskia sdraiata a letto”: è la triste rappresentazione della prematura dipartita della moglie dell’artista;
- “Aristotele Contempla il busto Di Omero”, 1653: un trittico che comprende Alessandro Magno e Omero, a celebrazione dei più grandi uomini della Grecia antica. Aristotele tiene una mano destra su un ritratto scultoreo di Omero, mentre la sinistra è posata sulla catena d’oro da cui pende un ritratto di Alessandro Magno, suo allievo;
- “Ronda di notte“, 1642: Il piccolo gruppo militare che deve essere rappresentato è composto da 14 persone, cioè militari, 15 contando Cocq. Sono tutti ritratti nella grande tela dell’artista olandese; nel momento in cui Rembrandt li immortala, i soldati stanno cominciando a muoversi dopo l’ordine di avanzare dato dal capitano;
- “Ritorno del figliol prodigo“, 1668: La scena raffigura la conclusione della vicenda, ovvero il perdono del padre nei confronti del figlio pentito della propria condotta e si ispira alla parabola del figliol prodigo della Bibbia.
Rembrandt: ritratti e autoritratti
Per concludere, qualcuno dei suoi più famosi ritratti e autoritratti:
- “Autoritratto con capelli scompigliati”, 1628: Si tratta del primo autoritratto dell’artista, eseguito a 22 anni;
- “Autoritratto all’età di 63 anni“, 1669: poco prima della sua morte, Rembrandt si autoritrasse per l’ennesima volta, in un dipinto dal fondo scuro con il busto di tre quarti, il volto ruotato verso lo spettatore e un gomito poggiato idealmente sul bordo inferiore della tela;
- “Autoritratto giovanile“, 1634: indossa una ricca veste di velluto marrone, adornata con una pesante catena; i riccioli biondi sono coperti da un cappello floscio;
- “Ritratto di Saskia con cappello“, 1633: l’artista ritrae la moglie Saskia negli abiti ricchi che sembrerebbero alludere alla sua condizione aristocratica;
- “Autoritratto con berretto e colletto risvoltato“, 1659: qui è sempre lui, l’autoritratto di sé stesso con la cura dei dettagli del berretto e del colletto risvoltato.
Leggi anche:
- Tesine