La resistenza in Italia
Dopo l’8 settembre 1943, quando venne firmato l’armistizio dal generale Badoglio con gli Alleati, gli italiani pensavo che la guerra fosse finita, ma in realtà non era così, iniziava il momento peggiore, perché Mussolini al Nord fondava la Repubblica Sociale Italiana di Salò, che governava insieme ai tedeschi l’Italia centrale e settentrionale.
Coloro che si schierarono a favore di Mussolini vennero chiamati repubblichini, gli altri partigiani. Da questo momento in poi prese avvio la Resistenza, contro l’occupazione nazista. Intanto i partiti antifascisti avevano ripreso l’attività politica dando vita al Comitato di Liberazione Nazionale (CLN). Aderirono il partito comunista e quello socialista; il Partito repubblicano e quello liberale; il partito d’Azione, che si richiamava a Gobetti e Rosselli e alla tradizione radicalsocialista; i democratici cristiani. I capi della Resistenza erano Ferruccio Parri del Partito d’Azione, il comunista Luigi Longo e il generale dell’esercito Raffaele Cadorna.
Il discorso di Palmiro Togliatti
Nel mettere d’accordo tanti movimenti diversi uniti nella lotta contro i tedeschi non era facile, perché la questione che divideva i componenti era la sorte della monarchia, perché molti pensavano fosse colpevole come il fascismo: da una parte stavano i comunisti, socialisti ed esponenti del Partito d’Azione che chiedevano l’istituzione di una Repubblica immediata; dall’altra i cattolici e liberali favorevoli al mantenimento della monarchia. Solo Palmiro Togliatti nel maggio del 1944, a Salerno, calmò gli animi dei politici, dicendo che la scelta tra la monarchia e Repubblica poteva attendere a guerra finita, in modo da far decidere al popolo e bisognava unire le forze contro il fascismo.
Intanto il re Vittorio Emanuele III, decideva di ritirarsi dalla vita politica e lasciava al figlio Umberto II, il ruolo di luogotenente del regno, e un governo guidato da Ivanoe Bonomi.
Successi partigiani e rappresaglie tedesche
La resistenza quindi si sviluppò nell’Italia settentrionale, ma non mancarono anche a sud le lotte, per esempio le quattro giornate di Napoli (27-30 agosto 1943) , la popolazione cacciò i tedeschi. Nelle vallate alpine nacquero le Repubbliche partigiane. Ma i fascisti e nazisti rastrellavano i territori per catturare i sovversivi, con rappresaglie a Boves e Marzabotto, e a Roma il 24 marzo del 1944, con la strage delle Fosse Ardeatine. Poiché i partigiani avevano ucciso precedentemente 32 tedeschi, il comando nazista decise di uccidere 355 innocenti.
- Temi e Saggi