I diritti umani: cosa sono
Con l’accentuarsi negli ultimi anni di grosse problematiche in campo etico e politico, quali possono essere ad esempio quelle relative alle questione dei migranti, sempre più spesso si arriva a parlare di diritti umani. Nonostante l’argomento sia molto complesso, i diritti umani possono essere complessivamente identificati come quell’insieme di norme e di libertà intese come patrimonio inalienabile di ciascun individuo. Si tratta, quindi, di quei diritti fondamentali che consentono all’uomo sia di sviluppare e di utilizzare appieno le proprie qualità e attitudini, sia di soddisfare adeguatamente le proprie esigenze naturali e aspirazioni spirituali: solo attraverso il rispetto di queste libertà ognuno ha possibilità di vivere una vita senza ingiuste costrizioni e restrizioni in una prospettiva di crescita evolutiva sotto tutti i punti di vista.
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I diritti umani: la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, in cui milioni di persone erano state vittime di soprusi e violenze inaudite, fu prioritaria la necessità di creare un corpus di leggi che ufficializzasse una serie di diritti inalienabili per l’uomo. Il 10 dicembre 1948 l’ Assemblea Generale delle Nazioni Unite firmò a Parigi la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, documento che rappresentò una vera e propria svolta nella storia dell’intera comunità internazionale. La Dichiarazione si basa su quattro pilastri fondamentali e inderogabili:
- diritti della persona (diritto di eguaglianza, diritto alla vita, diritto alla libertà e alla sicurezza, ecc.);
- diritti che spettano all’individuo nei suoi rapporti con i gruppi sociali ai quali partecipa (diritto alla riservatezza della vita familiare e diritto di sposarsi, libertà di movimento all’interno dello Stato nazionale o all’esterno, diritto ad avere una nazionalità, diritto di proprietà, libertà religiosa);
- diritti politici che si esercitano per contribuire a formare gli organi statali o per partecipare alla loro attività(libertà di pensiero e di riunione, diritto di elettorato attivo e passivo, diritto di accesso al governo e all’amministrazione pubblica);
- diritti che si esercitano nel campo economico e sociale, ossia nella sfera dei rapporti di lavoro e di produzione e in quella dell’educazione (diritto al lavoro e ad un’equa retribuzione, diritto al riposo, diritto all’assistenza sanitaria, ecc.).
Diritti umani: i trattati internazionali successivi
La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo ha, successivamente, ispirato altri trattati internazionali e leggi interne ai singoli stati. Di particolare importanza sono il Patto dei diritti civili e politici e il Patto sui diritti economici, sociali e culturali, approvati nel 1966. A differenza della Dichiarazione, che ha solo un valore etico – politico, i due documenti comportano il vincolo dell’obbligatorietà giuridica e, quindi, sanciscono norme che devono essere rispettate legalmente dai Paesi aderenti.
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