Rimembranze - Studentville

Rimembranze

Proxime cum apud

centumviros in quadruplici iudidio dixissem, subiit recordatio egisse me iuvenem aeque in quadruplici; processit animus, ut

solet, longius; coepi reputare quos in hoc iudicio, quos in illo socios laboris habuissem. Solus eram, qui in utroque dixissem;

tantas conversiones aut fragilitas mortalitatis aut fortunae mobilitas facit. Ouidam ex iis qui tunc egerant decesserunt,

exsulant alii, huic aetas et valetudo silentium suasit, hic sponte beatissimo otio fruitur, alius exercitum regit, illum

civilibus officiis principis amicitia exemit, circa nos ipsos quam multa mutata sunt I Studiis processimus, studiis periclitati

sumus rursusque processimus; profuerunt nobis bonorum amicitiae, bonorum obfuerunt iterumque prosunt; is computes annos,

exiguum tempus, si vices rerum, aevum putes. Quod potest esse documento nihil desperare, nulli rei fidere, cum~ videamus tot

varietates tam volubili orbe circumagi. Mihi autem familiare est omnes cogitationes meas tecum communicare isdemque te vel

praeceptis vel exemplis monere, quibus ipse me moneò; quae ratio huius epistulae fuit.

Versione tradotta

Avendo ultimamente patrocinato (una causa) innanzi alle

quattro sezioni riunite dei centumviri, mi tornò alla mente di aver difeso (una causa) da giovane pure innanzi alle quattro

sezioni riunite; il mio pensiero, come al solito, andò più indietro; cominciai a considerare• quali colleghi in questo processo

e quali .in quello avessi avuto. Ero ormai il solo .che avesse perorato l’una e l’altra causa; tanti mutamenti causano la

(nostra) fragilità mortale o la instabilità della fortuna. Alcuni di quelli che avevano patrocinato allora, sono morti, altri

sono in esilio, ad uno gli anni e gli acciacchi gli consigliarono il silenzio, un altro di sua spontanea volontà gode di un

beatissimo riposo, un altro ancora comanda un esercito, un altro infine fu sottratto all’attività del foro dall’amicizia dell’

imperatore, e riguardo a me quanti mutamenti ci sono stati! Con 1 arte oratoria ho percorso una lunga strada, per essa mi sono

trovato nei pericoli, e di nuovo ho conosciuto il successo; mi giovarono le amicizie dei buoni, poi le stesse mi danneggiarono

ed ora di nuovo mi giovano. Se calcoli gli anni, ti sembra un breve spazio di tempo, se (valuti) gli avvenimenti, ti pare un

secolo. Il che può essere d’insegnamento a non disperare di nulla, a non confidare in nulla, poiché vediamo succedersi tante

cose diverse in un così rapido giro. t mia consuetudine di comunicarti tutti i miei pensieri ed ammonirti con gli stessi

precetti o esempi, con i quali ammonisco me stesso; questo fu il motivo della presente lettera.

  • Letteratura Latina
  • Versioni di Catone
  • Plinio il Giovane

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