La Seconda Guerra Mondiale fu combattuta dal 1 settembre 1939 al 1945. Vide il contrapporsi di due schieramenti: da un lato i paesi legati dal patto tripartito (Germania, Italia e Giappone), dall’altro Francia, Inghilterra, Stati Uniti, Russia e Cina. La scintilla che fece scoppiare il conflitto fu l’invasione della Polonia da parte della Germania di Hitler il 1 settembre 1939. L’Inghilterra e la Francia dichiararono subito guerra alla Germania, mentre l’Italia rimase momentaneamente fuori dal conflitto in quanto paese non belligerante. Nel giro di pochi giorni, grazie a una rapida guerra lampo, la Polonia cadde nelle mani dei Tedeschi. Lo stato, infatti, era stato attaccato anche ad est dai Russi, secondo un accordo che questi ultimi avevano stipulato con la Germania. La Russia, però, non ottenne la Lettonia, l’Estonia e la Lituania. A questi stati Stalin impose dei trattati di reciproca assistenza militare non accettati dalla Finlandia che, perciò, fu attaccata dalla Russia.
Dopo la veloce vittoria ottenuta contro i Polacchi, Hitler iniziò a combattere sul fronte occidentale contro la Francia (1940). Anche in questo caso, la vittoria dei Tedeschi fu inevitabile. Il maresciallo Petain fu costretto a chiedere la capitolazione e la Francia restò divisa in due parti: quella settentrionale, sotto il controllo diretto dei Tedeschi, e quella meridionale, la Francia di Vichy, in mano francese. Vista la vittoria tedesca sulla Francia, anche l’Italia decise di entrare in guerra affianco della Germania (10 giugno 1940) e attaccò la Francia sul fronte alpino. Ma questa offensiva avveniva quando già la Francia aveva firmato l’armistizio con la Germania.
Intanto Mussolini era deciso ad aiutare la Germania combattendo su tre fonti: nel Mediterraneo, in Africa settentrionale e in Africa orientale. L’Italia, però, fu sconfitta dalle truppe inglesi e Hitler fu costretto a inviare il suo esercito guidato da Rommel che costrinse il nemico alla ritirata. Le truppe tedesche furono obbligate ad aiutare quelle italiane anche in Grecia e in Jugoslavia. Mussolini, infatti, convinto di poter ottenere una facile vittoria, attaccò la Grecia, ma le truppe italiane furono scacciate. Solo l’intervento dei Tedeschi permise la capitolazione della Grecia e della Jugoslavia.
In seguito a queste vittorie. Hitler si preparò a fronteggiare la Russia. L’attacco ebbe inizio nel 1941. I Tedeschi riuscirono a penetrare in territorio russo, ma i Russi giocarono d’astuzia: lasciarono che il nemico si addentrasse nel territorio in attesa che giungesse l’inverno. I Tedeschi non riuscirono a concludere le operazioni militari prima dell’arrivo del tremendo inverno russo e così furono costretti ad arrestare le loro operazioni militari. L’avanzata verso Stalingrado riprese nel 1942, ma i Tedeschi incontrarono una forte resistenza e furono sconfitti.
Nel 1941, un altro evento cambiò il corso della guerra: i Giapponesi, interessati al controllo dell’area del Pacifico, attaccarono la base militare americana di Pearl Harbor provocando l’entrata in guerra degli Stati Uniti. Essi, dopo aver sconfitto i Giapponesi in varie zone del Pacifico, secondo degli accordi stipulati con gli Inglesi, iniziarono a combattere contro i Tedeschi. La Germania fu bombardata pesantemente. Nel 1943, gli Alleati (Inglesi ed Americani) sbarcarono prima in Africa e poi in Sicilia, provocando la caduta di Mussolini. L’Italia firmò così l’armistizio l’8 settembre con il quale si impegnava a combattere al fianco degli Alleati contro la Germania. In seguito, nel 1944, gli Americani sbarcarono in Normandia, liberando la Francia. Anche la Russia aveva ricominciato a combattere sul fronte orientale liberando la maggior parte dei territori conquistati dai Tedeschi. La Germania fu così costretta a ritirarsi dalla guerra e a chiedere la pace. Gli Alleati giunsero anche in Germania e Hitler, per non cadere nelle loro mani, si uccise. La guerra in Europa era finita, ma continuava ancora nel Pacifico. Gli Alleati, infatti, dopo aver liberato l’Europa, utilizzarono tutte le loro forze per sconfiggere il Giappone. La resa giapponese si ebbe nell’agosto del 1945, in seguito allo sgancio di due bombe atomiche, una a Hiroshima, l’altra a Nagasaki. Anche il Giappone, quindi, fu costretto a chiedere la pace.
La seconda guerra mondiale, dunque, può essere divisa in due fasi: una prima che vide la vittoria della Germania e una seconda che vide l’intervento degli Stati Uniti e che segnò la riscossa dell’Europa. Il conflitto fece numerose vittime non solo tra i combattenti, ma anche tra i civili. Infatti, nei campi di concentramento persero la vita numerosi Ebrei, considerati da Hitler una razza inferiore da eliminare, e oppositori politici del regime. Sul piano militare, inoltre, furono utilizzate nuove armi, come i carri armati, l’aviazione, le navi portaerei, il radar e la tremenda bomba atomica.
Stefania Annunziata
- Tesine