Risorgimento e Unità d’Italia: tappe principali e risorse
Il Risorgimento è l’insieme degli eventi che hanno portato la nostra nazione a conseguire l’unità. L’unità d’Italia infatti è avvenuta attraverso una serie di guerre, ideologie, movimenti culturali, eventi sociali che hanno a poco a poco dato vita al regno italiano. Scopriamo insieme quali sono le fasi che hanno portato all’unificazione italiana attraverso una breve sintesi corredata da link di approfondimento.
Unità d’Italia: la seconda guerra d’indipendenza
Dopo i tentativi falliti della prima guerra d’indipendenza da parte di Carlo Alberto di Savoia, il nuovo re di Sardegna Vittorio Emanuele II nomina presidente del Consiglio e delle finanze Camillo Benso conte di Cavour. Cavour comincia a modernizzare il regno facendo costruire ferrovie, industrie e sistemando il porto di Genova. Egli ha un obiettivo: estendere il dominio del regno di Sardegna, ma per farlo deve riuscire a cacciare gli austriaci dal Lombardo-Veneto. Ovviamente, ha bisogno di alleati forti, quindi nel 1858 a Plombières firma un accordo segreto con Napoleone III: secondo l’accordo la Francia avrebbe dichiarato guerra all’Austria nel caso in cui quest’ultima avesse attaccato il regno di Sardegna. Cavour schiera l’esercito piemontese al confine del Lombardo-Veneto: l’Austria dà un ultimatum al nemico e, al rifiuto del re, gli austriaci invadono il Piemonte. Napoleone III, come previsto, dichiara guerra l’Austria. La guerra volge subito a favore dei franco-piemontesi anche grazie all’aiuto dei volontari guidati da Giuseppe Garibaldi. Intanto, in Italia centrale scoppiano rivolte che spingono i governanti alla fuga. A Villafranca nel 1859 Napoleone III firma un armistizio con l’Austria; il regno di Sardegna riesce a recuperare la Lombardia. Nel 1860 si uniscono al regno di Sardegna anche Toscana, Emilia e Romagna.
Per approfondire: Mazzini, Cavour e l’Unità d’Italia
Unità d’Italia: la spedizione dei Mille
Nel marzo del 1860 l’Italia è divisa in 4 parti:
- regno di Sardegna
- Stato della Chiesa
- Veneto (sotto il controllo dell’Austria)
- regno delle due Sicilie
Giuseppe Garibaldi vuole liberare il sud Italia da Borboni, per cui nel maggio 1860 parte da Quarto, vicino Genova e sbarca a Marsala in Sicilia. I garibaldini liberano quindi la Sicilia, la Calabria e arrivano fino a Napoli, accolti come salvatori. Cavour intanto occupa Marche e Umbria. Il 26 ottobre 1860 Garibaldi e Vittorio Emanuele si incontrano a Teano (Caserta). Garibaldi riconosce Vittorio Emanuele II re d’Italia e gli consegna tutti i territori conquistati. Il regno d’Italia nasce il 17 marzo 1861 con capitale Torino.
La terza guerra d’indipendenza
Al di là dei problemi riguardanti la difficile gestione di uno Stato appena nato, il nuovo regno d’Italia deve ancora conquistare i territori mancanti per completare l’unità. Nel 1866 la Prussia si allea con l’Italia per liberarsi dal controllo dell’Austria, la quale ha ancora il Veneto, il Trentino e Trieste. Gli austriaci sconfiggono più volte gli italiani ma per fortuna la Prussia riesce ad avere la meglio sull’Austria a Sadowa. Con la pace di Vienna l’Austria cede solo il Veneto all’Italia. Nel 1865 la capitale viene spostata a Firenze.
La breccia di Porta Pia
Garibaldi a questo punto volge la sua attenzione verso Roma: la città è la naturale capitale d’Italia, ma è sotto il controllo del papa. Nel 1867 Garibaldi viene bloccato a Mentana dai francesi, ma nel 1870 la situazione cambia. Le truppe francesi, a causa della caduta di Napoleone III e la proclamazione della Repubblica, sono costrette a ritornare in patria. Garibaldi ha quindi campo libero: nel 1870 i garibaldini conquistano Roma e l’evento passerà alla storia con il nome di Breccia di Porta Pia. Nel 1871 Roma diventa capitale del regno e al papa rimane solo la piccola Città del Vaticano.
Per saperne di più:
- L’unificazione dell’Italia nel contesto europeo dal 1848 al 1870
- La conquista dell’unità: Italia e Germania
- Tesine