Il “Ritratto di Wagner” venne eseguito da Renoir nei primi mesi del 1882 in occasione di un viaggio dell’artista nel sud Italia; giunto a Palermo, infatti, ebbe modo di incontrare e conoscere Wagner che in quello stesso periodo soggiornava nella città siciliana. Molte notizie sono a nostra disposizione in merito a questo loro incontro grazie alla corrispondenza epistolare di Renoir con uno dei suoi amici francesi e lo stesso ritratto converte in forme e colori le parole dell’artista.
Il dipinto, realizzato in soli trentacinque minuti di posa, riesce a cogliere anche con l’utilizzo di una tavolozza cromatica piuttosto ridotta, la psicologia di Wagner di cui l’artista è oltretutto un grandissimo ammiratore. Il soggetto riprodotto sulla tela risulta elegante, monumentale e stabile nella sua posa, ma al contempo bonario e quasi amichevole e soprattutto sprigiona l’energia emozionale tipica dei ritratti di Renoir.
Il penetrante linguaggio espressivo del maestro fa sì che l’opera diventi una composizione perfettamente orchestrata la cui concordanza delle parti riesce a sfiorare non solo l’occhio dell’osservatore, ma anche il suo più intimo sentimento.
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