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La svalutazione del progresso Nel discorso sulle scienze e sulle arti Rousseau sostiene una tesi che lo contrappone a una tendenza generalmente diffusa nell’ illuminismo : la valutazione positiva del processo di incivilimento . Per Rousseau il progresso nelle scienze e nelle arti ha corrotto gli uomini :le nostre anime si sono corrotte nella misura in cui le nostre scienze , le nostre arti hanno progredito verso la perfezione . Arti e scienze sono infatti la conseguenza di un’ inutile curiosità e di uno stolto orgoglio , facendo uscire gli uomini dal felice stato di natura in cui si trovano . Il tema dei rapporti tra condizione civile e stato di natura viene ripreso e ampliato nel Discorso sull’ origine e i fondamenti dell’ ineguaglianza tra gli uomini . Qui Rousseau delinea le tappe che hanno segnato il passaggio dello stato di natura alla società civile e la conseguente nascita della diseguaglianza tra gli uomini . Allo stato di natura Rousseau conferisce un carattere meramente ipotetico , ammettendo esplicitamente che esso è uno stato che non esiste più , che forse non è mai esistito , che probabilmente non esisterà mai . Ma questa ipotesi di lavoro si rende necessaria per opporre alla condizione dell’ uomo civilizzato , e pertanto corrotto dall’ educazione e dalle istituzioni , lo stato in cui l’ uomo si troverebbe se su di Lui avesse operato soltanto la natura . In questa condizione naturale l’ uomo sentirebbe soltanto pochi bisogni , altrettanto naturali , come quello della nutrizione e dell’ unione sessuale , i quali sarebbero prontamente soddisfatti dalla natura stessa mediante la raccolta spontanea dei frutti e l’ incontro fortuito e temporaneo tra persone di sesso diverso . In tale condizione immaginaria l’ uomo è , dunque , perfettamente autosufficiente , non dipendendo da alcun altro uomo per la soddisfazione dei propri bisogni : su questa autosufficienza e indipendenza Rousseau fonda la eguaglianza naturale degli uomini . Rousseau , per dimostrare la sua totale avversione al progresso introduce il mito del buon selvaggio : il progresso é qualcosa di fortemente negativo , destinato ad aumentare sempre più la disuguaglianza tra gli uomini ; ecco allora che egli sintetizza questo concetto nell’ idea del buon selvaggio , non corrotto dalle tradizioni e che con la sua ragione può arrivare ad una concezione di Dio più pura e veritiera di quella di un teologo cattolico . Rousseau riscopre quindi una nozione moderna di primitivo , capace di illuminare il passato e la storia della civilizzazione umana . Ma , per cause fortuite , si avvia un processo , favorito anche dalla naturale perfettibilità dell’ uomo , per cui da un lato i bisogni naturali diventano sempre più complessi , portando a forme di attività economiche nelle quali la spontaneità è sostituita dal lavoro , come l’agricoltura e la metallurgia , dall’ altro aumentano le forme di interdipendenza tra gli uomini connesse alla soddisfazione dei nuovi bisogni . L’ uomo passa così da una condizione di iniziale isolamento a una vita di società , anche se ancora naturale . Ma la società e la dipendenza degli uomini dagli altri uomini comportano necessariamente la perdita della naturale eguaglianza iniziale e la nascita di una artificiale disuguaglianza sociale tra gli individui . Le fasi che sanciscono l’ affermarsi di tale disuguaglianza sociale sono tre . In primo luogo , il sorgere dell’ agricoltura e della metallurgia provoca la nascita della proprietà , e in conseguenza di essa la costituzione , a sua tutela , della società civile : la proprietà è pertanto alla base della disuguaglianza tra ricchi e poveri . Successivamente le istituzioni politiche sanciscono e accelerano i progressi dell’ ineguaglianza ; infatti , l’ istituzione della magistratura sancisce la disuguaglianza tra potente e debole , mentre la trasformazione del potere legittimo in potere arbitrario introduce l’ ultima e più radicale forma di disuguaglianza , quella tra padroni e schiavi . (segue nel file da scaricare)
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