Quello del viaggio è un tema molto conosciuto. Chi di noi non è mai stato in vacanza? Tutti noi, almeno una volta nella vita, abbiamo trascorso qualche giorno lontano da casa. C’è chi parte per regalarsi dei giorni di relax, magari lontano dai rumori e dallo stress incessante delle città affollate, e chi invece viaggia per il solo gusto di farlo. Cosa significa ciò? Viaggiare per conoscere gli “altri”, osservare tutto quello che può essere diverso da noi: particolari feste e tradizioni, stravaganti costumi, differenti lingue.
Attenzione quindi a non sottovalutare il tema del viaggio come una delle potenziali tracce per il fatidico esame di maturità, non soltanto per i consueti compiti in classe. Dunque, prendete pure qualche spunto dall’esempio di saggio breve di italiano sul Viaggio da noi proposto.
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SAGGIO BREVE SVOLTO: IL VIAGGIO
E’ necessario, prima di addentrarci nel tema del viaggio, conoscere il significato del termine e di come esso col tempo è entrato a far parte, sempre più, del nostro lessico quotidiano.
La parola viaggio deriva dal latino viaticum cioè la provvista necessaria per mettersi in viaggio; solo più tardi passò ad indicare, nella sua accezione più moderna, “l’azione del muoversi per andare da un luogo all’altro compiendo un certo percorso” come da definizione del vocabolario italiano.
Il termine viaggio viene però molte volte usato anche in senso figurato. Dire di aver fatto un viaggio fantastico o un viaggio mentale, significa aver lasciato liberi i nostri pensieri ad immaginare, sognare, fantasticare, un viaggio bello e rilassante, tutto il contrario di un altro tipo di viaggio, quello che indica l’allucinazione di chi è sotto l’azione di sostanze stupefacenti.
SAGGIO BREVE SUL VIAGGIO: TRACCIA E DOCUMENTI
Cosa aspettate? Una volta compreso il significato di viaggio, possiamo iniziare a comporre il nostro originale saggio breve! Ovviamente di fondamentale importanza è la lettura e l’analisi dei documenti sul tema del viaggio che, in questo caso abbiamo scelto noi per voi, ma che il giorno dell’esame vi verranno assegnati .
Dovrete commentarli e ad essi ispiravi per poter trarne delle originali considerazioni e perché no, aggiungere anche citazioni di qualche autore da voi conosciuto che ha espresso la sua idea sul tema del viaggio.
Documento 1
“Si può viaggiare in tantissimi modi: c’è chi viaggia sempre e non parte mai; c’è chi parte e va lontano senza bisogno di viaggiare; c’è chi parte e viaggia e c’è chi non parte e non viaggia..” (Andrea Bocconi dal libro Viaggiare e non partire)
Documento 2
“Ricordo un tramonto percorrendo in auto una strada della Calabria. Non eravamo sicuri del nostro itinerario e fu per noi di grande sollievo incontrare un vecchio pastore. Fermammo l’auto e chiedemmo le notizie che desideravamo e, poiché le sue indicazioni erano tutt’altro che chiare, gli offrimmo di salire in auto per accompagnarci sino al bivio giusto, a pochi chilometri di distanza: poi lo avremmo accompagnato al punto in cui lo avevamo incontrato. Salì in auto con qualche diffidenza, come se temesse un’ insidia e la sua diffidenza si andò via via tramutando in angoscia perché ora, dal finestrino cui sempre guardava, aveva perduto la vista del campanile di Marcellinara, punto di riferimento del suo estremamente circoscritto spazio domestico. Per quel campanile scomparso il povero vecchio si sentiva completamente spaesato e solo a fatica potemmo ricondurlo al bivio giusto ed ottenere ciò che ci occorreva sapere.
Lo riportammo, poi, indietro in fretta secondo l’accordo e sempre stava con la testa fuori dal finestrino, scrutando l’orizzonte per vedere riapparire il campanile di Marcellinara finché, quando finalmente lo vide, il suo volto si distese e il suo vecchio cuore si andò pacificando, come per la riconquista della “patria perduta”. Giunti al punto dell’ incontro, si precipitò fuori dall’auto senza neppure attendere che fosse completamente ferma e scomparendo completamente senza salutarci, ormai fuori dalla tragica avventura che lo aveva strappato allo spazio esistenziale del campanile di Marcellinara”. (Ernesto De Martino dal libro La fine del mondo)
Documento 3
“Le trasformazioni accelerate del mondo urbanizzato e rurale ci conducono oggi a vivere esperienze del tempo e dello spazio molto diverse, che coinvolgono tutte le dimensioni simultaneamente… Le folle di turisti che si mettono in posa davanti alla torre di Pisa o a Notre-Dame de Paris “immortalano”, come si suol dire, questo momento della loro esistenza; potranno rivederlo, se non riviverlo, a volontà, e facilmente grazie alla registrazione che ne ha fissato il momento culminante, l’unico probabilmente che lascerà un ricordo.
Allora è il ritorno dall’esperienza che conta, indipendentemente dal luogo in cui la si vive… Pensiamo alle forme estreme del turismo futuro: molte persone facoltose hanno già prenotato un viaggio sulle navicelle spaziali che le porteranno in orbita a un centinaio di chilometri di quota…Ogni itinerario umano è un’Odissea. Ma il ritorno non ha fine perché non si ritrova mai il passato perduto: il gioco dello spazio e del tempo è crudele…” (Noi come Ulisse viaggiatori senza ritorno di Marc Augè, la Repubblica.it, 2015)
Documento 4
“Partire è un po’ morire
rispetto a ciò che si ama
poiché lasciamo un po’ di noi stessi
in ogni luogo ad ogni istante.
E’ un dolore sottile e definitivo
come l’ultimo verso di un poema…
Partire è un po’ morire
rispetto a ciò che si ama.
Si parte come per gioco
prima del viaggio estremo
e in ogni addio seminiamo
un po’ della nostra anima.”
( Edmond Haracourt)
SAGGIO BREVE SUL VIAGGIO: TRACCIA SVOLTA
Non bisogna dimenticare innanzitutto il titolo e la consegna:
- Saggio breve sul Viaggio. Titolo: ” Il viaggio: per conoscere e per conoscersi”
- Il viaggio, saggio breve per la maturità.
Consegna: Rivista di Antropologia
SAGGIO BREVE SVOLTO SUL VIAGGIO: INTRODUZIONE
Partire è un po’come morire! Così scrisse il famoso poeta romantico Edmond Haracourt, ma in realtà, non è sempre così. Il Viaggio può essere una esperienza positiva ed indimenticabile, soprattutto se fatta con le persone giuste e per una motivazione positiva. Il viaggio può rappresentare un enorme bagaglio culturale per chiunque voglia, con “nuovi occhi” e mente aperta avvicinarsi agli “altri” per conoscere.
SAGGIO BREVE, VIAGGIO COME ESPERIENZA DELL’ALTRO E FORMAZIONE INTERIORE: SVOLGIMENTO
Il viaggio è legato, sin dalle sue più lontane origini, alla necessità dell’uomo di doversi spostare in cerca di un ambiente favorevole alle sue esigenze: un terreno fertile che potesse offrire buoni e abbondanti frutti, una zona lontana dai pericoli esterni, quali nemici o animali selvaggi.
Anche oggi l’uomo si sposta da un posto ad un altro in cerca di benevoli condizioni che possano migliorare la sua vita, sia a livello economico che sociale; si pensi al viaggio di lavoro o al trasferimento dall’altra parte del mondo per motivi di studio e di ricerca. Da non dimenticare, sono quelle angoscianti e tragiche motivazioni che spingono l’uomo a compiere i viaggi-fuga, si pensi ai milioni di profughi, costretti ad abbandonare il proprio paese come ultima speranza di salvare la propria vita, allontanandosi per sempre dalle guerre e dalla dittatura, nella speranza di un nuovo inizio, in un territorio straniero e molto spesso maldisposto.
Il viaggio fortunatamente, non è solo un esigenza, ma entra a far parte dalla quotidianità, tanto da investire vastissimi campi della vita dell’uomo, dalla letteratura all’arte, dalla sociologia all’ antropologia e perfino la scienza.
C’è chi sceglie di viaggiare per l’amore verso l’arte, chi ama la natura e va alla ricerca di nuovi ed incantevoli paesaggi naturali, chi ama la musica e il folklore e viaggia per la gioia di assistere ad una festa popolare in colorati abiti tradizionali o ad un rito religioso in un piccolo paesino di montagna sperduto.
Ognuno ha un motivo personale e intimo che lo porta a scoprire e aprirsi all’avventura del viaggio. Proprio come afferma Bocconi nella sua opera “Viaggiare e non partire”, non ha importanza il posto verso cui si parte o il numero di viaggi, ma è importante essere un viaggiatore consapevole, cioè conscio di ciò che si vuole cercare ed aperto alla scoperta e all’imprevisto.
Il viaggiatore moderno può, grazie ai moderni mezzi di comunicazione e trasporto, arrivare ad osservare anche quegli angoli più sperduti del mondo. Come scrive Marc Augè, nel suo articolo Noi come Ulisse viaggiatori senza ritorno, vi sono alcuni facoltosi viaggiatori difficili da accontentare perché sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo ed estremo che possa finalmente soddisfare la loro curiosità, alcuni di loro hanno addirittura già prenotato un viaggio su navicelle spaziali che li porteranno in orbita a un centinaio di chilometri di quota; al loro ritorno, forse comprenderanno che l’esperienza indimenticabile del viaggio continuerà ad essere tale, solo se sarà da loro condivisa con gli altri, perché “ogni individuo ha bisogno dell’incontro con l’altro per realizzarsi”.
Il viaggio è stato interpretato antropologicamente come un evento importante per la creazione dell’identità e della socialità. Il famoso Antropologo De Martino nel racconto del Campanile, vuole sottolineare l’importanza che per l’uomo hanno alcuni luoghi a cui si è legati sentimentalmente da un ricordo dell’infanzia, da un’esperienza giovanile o ancora dal ricordo di persone care.
Partire, allontanarsi, viaggiare dunque, è in questo senso uno “spaesamento”, il campanile rappresenta il nostro faro, il focolare di casa, il nostro punto di riferimento. Quando perdiamo questo punto fermo, ci possiamo sentire perduti. Durante un viaggio lontano da casa, possiamo inoltre ridestarci e cominciare ad apprezzare le cose lasciate e che prima davamo per scontato.
SAGGIO BREVE SUL VIAGGIO: CONCLUSIONE
Viaggiare è un bisogno intimo, significa andare alla ricerca, non semplicemente di qualcosa, ma di se stessi. Il viaggio è una scoperta, ci fa conoscere nuove genti, ci permette di sentire nuovi profumi e vedere nuovi paesaggi: tutto questo ci rende migliori, allontana da noi pregiudizi e superstizioni.
Partire infine, ci consente di riscoprire l’importanza di alcuni luoghi ed alcuni affetti, dati a volte per scontati e verso cui sentiamo durante il distacco tanta nostalgia, che scompare solo il giorno del ritorno a casa. Possiamo dunque affermare che per rendere speciale il proprio viaggio non è importante la meta, ma è importante essere preparati ed aprirsi agli altri.
TEMA SUL VIAGGIO: TRACCE SVOLTE
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