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Ricerca e interiorità Per arrivare alla conversione é vero che Agostino viene influenzato dal neoplatonismo , ma questo di per sè non basterebbe : egli effettua un ragionamento di forte influenza scettica : gli uomini di fatto vengono ingannati dai sensi , la loro conoscenza é limitatissima , e dubitano di tutto : pare quindi che non vi siano certezze , ma in realtà una c’è , ed é la certezza di dubitare , la certezza di essere soggetti dubitanti ; se si é certi di qualcosa , vuol dire che c’é una verità posseduta dall’ uomo che gli permette di entrare in contatto con la Verità , la verità in sè per dirla alla Platone : all’ uomo basta cogliere una sola verità per entrare in contatto con la Verità in sè , l’ idea di Verità : tutte le particolari verità con le quali l’ uomo può entrare in contatto sono pallide manifestazioni del principio supremo , ossia la Verità in sè ; secondo Agostino dall’ unica verità che possediamo , quella di non avere certezze , possiamo risalire fino a raggiungere la Verità assoluta , che altro non é che Dio . Si parte quindi dai limiti dell’ uomo per arrivare a conoscere Dio . Questo processo particolare vuole che la ricerca della Verità assoluta sia tutta interna all’ uomo ( Agostino diceva ” redi in te ipsum ” ) , ma che il culmine , ossia Dio , sia qualcosa di trascendente : Agostino diceva sempre di aver cercato due cose , l’ anima e Dio , senza mai indagare la realtà , ma limitandosi alla trascendenza . La ricerca dell’ anima e quella di Dio sono poi la stessa cosa : é lo scavare nell’ anima che mi porta a Dio ; il punto estremo dell’ interiorità é un qualcosa che va oltre all’ anima , similmente a ciò che diceva Plotino . L’ essenza della nostra anima é divina : é come se si avesse un principio divino dentro di noi . Esaminiamo ora il tutto in termini di Logos , ossia di razione divina : scavando dentro di noi , il Logos interno che possediamo , ossia la nostra facoltà razionale , altro non é che una manifestazione del Logos divino , che altro non é che Dio , o meglio la ragione divina , o ancora meglio la seconda persona della Trinità , concezione che presenta parecchie analogie con le ipostasi plotiniane , con la differenza che i livelli della Trinità sono sullo stesso piano ; l’ Arianesimo , però , voleva il Figlio subordinato al Padre . Con Agostino , il cristianesimo sorpassa la concezione di Trinità ( Padre , Figlio e Spirito Santo ) puramente metaforica e arriva a dare una dimostrazione filosofica : il Padre é potenza , il Figlio é sapienza e lo Spirito Santo é amore ; ma perchè ? Esaminiamo il Credo cristiano , dove il rapporto tra Padre e Figlio é così definito : ” il Figlio é generato dal Padre , lo Spirito procede dal Figlio e dal Padre ” ( la differenza tra Chiesa occidentale e Chiesa orientale é che quella orientale dice che lo Spirito procede solo dal Padre , mentre quella occidentale dice ” filioque ” , anche dal Figlio ) . La prima persona é onnipotente , e la figura del padre dà l’ idea di potenza , poi essa genera un’ altra persona guardando dentro di sè , come se il Padre si specchiasse dentro : il ” rispecchiamento ” é metafora dell’ attività conoscitiva , e quindi il Figlio é la sapienza . Lo Spirito , invece , é l’ amore che unisce Padre e Figlio : la potenza del Padre crea un altro dio , il figlio , che è la sapienza del Padre e tra loro c’è un rapporto di amore come tra due persone , e così abbiamo una terza persona : é quindi più sensata l’ interpretazione della Chiesa occidentale che vuole che l’ amore proceda da entrambe . Proprio come in Plotino vi é una ipostatizzazione delle facoltà umane : potenza , amore e sapienza , che nell’ uomo sono presenti in forma limitata , in Dio illimi (segue nel file da scaricare)
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