A partire dal 1850, le nuove e grandi scoperte determinarono la seconda rivoluzione industriale.
Nel 1855 furono perforati i primi pozzi petroliferi negli Stati Uniti. Thomas Edison costruì la sua prima lampadina, e la luce elettrica fece la sua comparsa nel 1878. E mille altre furono le nuove scoperte:
- l’acciaio
- cemento armato
- il telefono
- motori a scoppio
- il primo aereo
La catena di montaggio
Molto importante durante questa seconda rivoluzione industriale è la nascita della “catena di montaggio”, un processo di montaggio, introdotto nelle industrie da Henry Ford, per ottimizzare il lavoro degli operai e ridurre i tempi di montaggio di un prodotto.
Tutte queste scoperte e rivoluzioni industriali portarono alla formazione della cosiddetta Società di massa. Lo Stato divenne più democratico, concesse il diritto di voto ad un numero crescente di persone.
Le scoperte scientifiche e il Positivismo
Con la seconda rivoluzione industriale le scoperte scientifiche non rimasero inutilizzate, rapidamente le industrie le sfruttarono. Tutto quest’entusiasmo culturale e questa assoluta fiducia nella scienza prese il nome di Positivismo. Questo perché la scienza e la tecnica erano considerate un potere “positivo” utile all’uomo.
Il monopolio e l'oligopolio
Ovviamente come tutte le grandi rivoluzione, anche questa non fu priva di rischi per il cittadino o per il commercio stesso, primo fra tutti l’affermarsi di pericolose concentrazioni industriali. Nacque il monopolio e l’oligopolio, quest’ultimo non era altro che un unione delle grandi industrie che domina il mercato, per stabilire un prezzo più elevato possibile a danno ovviamente del consumatore. La risposta a questo problema arrivò dai governi dei Paesi più industrializzati come Inghilterra, Stati Uniti ecc. tra l’Ottocento e il Novecento vennero emanate rigide norme per impedire la costruzione dei monopoli e degli oligopoli, vennero chiamate le leggi Anti-Trust, che vuol dire anti-concentrazione.
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