G. W. F. Hegel (1770-1831) espone il movimento dialettico dello sviluppo dell’Idea raccogliendolo in tre momenti che corrispondono alla Logica (pensiero nella sua forma puramente attiva e pensante); alla Filosofia della Natura (studio della fisicità del mondo in cui si trova l’Idea) e alla Filosofia dello Spirito (studio dell’Uomo in cui si uniscono pensiero e fisicità). In questo contesto, lo sviluppo dell’Idea è spiegato dalla triade dialettica di Tesi, Antitesi e Sintesi. L’idea o il pensiero è la tesi: il punto di partenza che trova nella Natura la sua Antitesi (il suo opposto). Tra l’Idea e la Natura vi è un rapporto di esteriorità e contrapposizione perché la Natura è fatta di elementi fisici e corporei che stanno al di fuori dell’Idea. L’Idea, quindi, supera questa negazione e trova una sintesi nell’Uomo che è, insieme, pensiero e corpo, Idea e Natura. L’Uomo è la rappresentazione della Natura che ha acquisito consapevolezza di sé. In questo modo, lo sviluppo dell’Idea è anche lo sviluppo dello Spirito, implicito sia nell’Idea e sia nella Natura (Inizio e Fine sono unificati) e frutto della contraddizione, tra lo Spirito soggettivo (Idea) e lo Spirito oggettivo (Natura), che dà luogo allo Spirito assoluto (Uomo). Lo Spirito assoluto, infatti, rappresenta il momento in cui l’Uomo coglie il suo essere parte del genere umano e, quindi, la sua collocazione nel mondo. Diventando Spirito assoluto, dunque, l’Idea approda alla libertà cosciente, all’ “essere per sé” dell’Uomo ed alla sintesi dei momenti precedenti.
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