TEMA DI ATTUALITA' SVOLTO SULLA DROGA: SVOLGIMENTO. È vero. Non è possibile obiettare, i recenti avvenimenti hanno reso inutile ogni tipo di difesa, di "No, non è vero, non sempre e ovunque è così".
A questo punto le domande da porsi sono due: ma era proprio necessario aspettare il morto per intervenire? O lo si sapeva già prima? Ma soprattutto, perché i giovani si drogano? La risposta alla prima domanda è semplice, basta cercarla nelle tasche gonfie di soldi di gestori di locali, negli appunti europei dei politici, nell’indifferenza abulica di poliziotti e/o carabinieri pronti ad accanirsi contro tre ragazzini pescati a fumare una canna, e che di fronte alla moda del "sabato sera" hanno sempre chiuso tutti e due gli occhi. Soltanto quando la situazione si è fatta irrecuperabile non è stato più possibile far finta di nulla. Come nel caso eclatante del "Number One", nota discoteca del bresciano, che da almeno cinque anni era il centro di smistamento di droghe di ogni tipo. E lo sapevano tutti. Si faccia avanti chi dubitava. Trovato un morto fuori dal locale, "è scoppiato il fenomeno delle droghe leggere", e da lì gli interventi delle forze dell’ordine di cui tutti siamo a conoscenza. I casi di morti e di malori causati da queste sostanze sono spuntati come funghi in un bosco dopo un temporale, e si è perso il conto degli arresti per spaccio e dei locali chiusi e posti sotto sequestro dalle magistrature. Per quanto riguarda il perché le risposte potrebbero essere molte, persino una per ogni soggetto interpellato. Voglia di evadere, di sfuggire dalla noia del quotidiano, di sentirsi più forti, più potenti, più fighi. E allora, giù una pasta. Giù un cartone. E il mondo si trasforma. La vista si annebbia, il battito aumenta, i denti si stringono e le mani hanno voglia di muoversi, si strappano dal corpo, spesso finiscono in faccia a qualche sconosciuto, colpevole solo di essersi avvicinato in quel momento. Molti lo fanno per moda, come per tutte le cose; dai vestiti, ai telefonini, alla droga. E il mondo si interroga. I "drogati" secondo la piazza sono sporchi, senza una lira, ladri, barboni, immigrati. Mentre i "drogati" sono anche ragazzi di ricca famiglia, senza preoccupazioni né problemi di alcun tipo. È questa la cosa che turba maggiormente. Non sono più riconoscibili. E si espandono a macchia d’olio. I giovani sono depressi, demotivati, annoiati dalla routine quotidiana, in alcuni casi stanchi di vivere. Ma la colpa di tutto questo è da cercare solamente nei giovani? Non si dia mai la responsabilità, anche minima, ad una società che a i suoi figli offre poco o niente! E i figli stanno, pian piano, morendo.
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