Una diatriba molto accesa
Si dice che è o che sia? La diatriba sull’uso del congiuntivo rispetto all’indicativo è oggi molto accesa, dal momento che sempre più spesso siamo portati alla semplificazione della lingua, soprattutto parlata, e di conseguenza non facciamo troppa attenzione a quanto sia importante ogni sfumatura di senso in ciò che ci diciamo. L’uso del congiuntivo, in realtà, dovrebbe essere d’obbligo in determinati contesti: in primis, è, di solito, usato nelle proposizioni dipendenti ed è introdotto dal che, poi è il modo utilizzato per esprimere la soggettività, dunque il pensiero, la volontà, il desiderio.
L’uso del congiuntivo
Nel caso specifico di che è o che sia, i verbi con cui va usato il congiuntivo (che sia) invece che l’indicativo (che è) sono:
• verbi di opinione e considerazione personale: credere, pensare, ritenere, supporre, immaginare, parere, sembrare, avere l’impressione, dire che.
Es. Credo che Sabrina sia simpatica.
• verbi che esprimono volontà, desiderio e preferenza: volere, desiderare, preferire
Es: Voglio che sia così!
• verbi che esprimono speranza, aspettativa, paura: sperare, aspettarsi che, avere paura che, temere che, augurarsi che
Es: Mi auguro che sia tutto ok.
• i verbi che esprimono incertezza, dubbi, irrealtà o finzione: non essere sicuri, non essere certi, dubitare che, non sapere se, ignorare se, fingere che, fare finta che
Es: Dubito che sia semplice
• i verbi che esprimono gli stati d’animo: essere felice che, essere contento che, far piacere che, dispiacere che, rallegrarsi che, rattristarsi che
Es: Mi dispiace che sia andata male.
Il congiuntivo è poi usato nelle forme impersonali:
• Bisogna, occorre che, basta che, vale la pena che, può darsi che, si dice che, dicono che, pare che, sembra che
Es: Bisogna che Giacomo sia dei nostri.
Queste possono essere anche negative (non…):
Es: È incredibile che ancora non sia in prigione!
L’uso dell’indicativo
L’importanza del congiuntivo e del suo uso corretto è evidente se si tiene conto del diverso valore rispetto all’indicativo, che è il modo della certezza. Per cui se diciamo “So che Claudio è partito”, l’uso dell’indicativo è giustificato dal fatto che il contenuto della frase è dato come reale e oggettivo, quindi indipendente dalla soggettività: tra che è o che sia, scegliamo la forma “che è”.
In casi come quest’ultimo, quindi, non dobbiamo avere dubbi sull’utilizzo di che è o che sia, ma preferiamo usare l’indicativo.
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