simonides,clarus ille poeta, cum ad litus navem appulisset inhumatumque corpus iacens sepulturae mandasset, admonitus ab eo ne poximo die navigaret, in terra remansit. qui inde solverant, fluctibus et procelis in conspectueius obrutisunt: ipse laetatus est, cum vitam suam somnio quam navi credere maluisset. memor autem beneficii, elegantissimo carmine salutis auctorem aeternitati consecravit, diuturnius in animis hominum sepulcrum illi costituens quam in desertis et ignotis harenis struxerat.
Versione tradotta
Simonide, quell'illustre poeta, avendo spinto la nave al lido e giacendo il corpo inumato avendo dato sepoltura, ammonito da quello di non navigare nel giorno successivo, rimase a terra. Quelli che da qui avevano salpato, vennero scagliati dai flutti e dalle tempeste al suo cospetto: quello fu (laetatus), avendo preferito (credere) la sua vita al sogno piuttosto che alla nave. Memore tuttavia del beneficio, consacrò all'eternità l'autore della salvezza con un elegantissimo carme, costituendo più a lungo negli animi degli uomini il sepolcro a quello che (struxerat) nelle deserte e ignote arene
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