SOCIOLOGIA: OGGETTO E RAPPORTI CON LE ALTRE SCIENZE. La prospettiva multidisciplinare o interdisciplinare. La sociologia assume quale oggetto di indagine la società. Come appare evidente, l’oggetto della ricerca sociologica non può essere concettualizzato in termini univoci ed esclusivi: la comprensione e lo studio della società si avvale dei contributi di numerose scienze che spaziano dalla psicologia sociale all’antropologia, discipline apparentemente prossimali, fino all’economia e alla demografia, che possono apparire invece più distanti. Tali prospettive disciplinari differenziate consentono una pluralità di ottiche che, se integrate, esitano in un vantaggioso arricchimento reciproco rispetto a quanto potrebbe restituire un’analisi e uno studio dei fenomeni sociali in maniera isolata. Esistono comunque numerosi punti di differenziazione tra la sociologia e le altre scienze che concorrono a meglio specificare l’oggetto di studio della disciplina e che consentono di connotarla come scienza della società, a prescindere ad esempio dalla natura politica, economica, psicologica dei rapporti tra gli individui.
I CONFINI DELLA SOCIOLOGIA RISPETTO ALLE ALTRE SCIENZE. Come si colloca la sociologia rispetto alle altre scienze sociali alle quali deve costantemente rapportarsi, dal momento che ne condivide l’oggetto di studio? Nella storia del pensiero sociologico sono state fornite a questo interrogativo diverse soluzioni.
- La soluzione gerarchica, proposta da A. Comte (1798 – 1857), pone la sociologia ai vertici della scala gerarchica delle scienze: essendo l’ultima scienza ad essere nata assume il posto più alto. La sociologia è infatti chiamata a completare il processo di conoscenza che, attraverso il contributo di tutte le altre scienze, ha consentito di affrontare problemi via via più complessi.
- La soluzione residuale, proposta da W. G. Runciman (1970) propone che la sociologia debba occuparsi di quanto non è già oggetto di studio di altre scienze sociali specializzate.
Se la prima ipotesi proposta appare propendere tendenziosamente verso la disciplina sociologica, a scapito delle altre, la soluzione residuale sembra invece piuttosto riduttiva rispetto alla specificità della disciplina, conferendole un ruolo subalterno. Una soluzione alternativa, di seguito proposta, sposta i termini di definizione dall’oggetto di studio, necessariamente condiviso, al metodo che definisce la disciplina sociologica.
- La soluzione analitica o formale infatti, proposta da G. Simmel (1858-1918), considera che la sociologia non è definibile in base ad una classe di oggetti che le è propria, quanto piuttosto essa è un metodo, una prospettiva analitica che consente, nella complessità dei fenomeni sociali, di isolare forme di associazione dissociandole dal loro contenuto particolare.
LA SPECIFICITA’ DELLA SOCIOLOGIA. L’oggetto di studio della sociologia si pone dunque in rapporto dialogico con le altre scienze umane e si possono ravvisare notevoli aree di confine. Rispetto al metodo di indagine, di formulazione delle ipotesi e di raccolta dei dati la sociologia, come anche altre scienze, privilegia i metodi esplorativi, descrittivi ed esplicativi nell’osservare un fenomeno, descriverlo, spiegarlo e interpretarlo. La sociologia fornisce dunque un apporto conoscitivo empirico e un quadro teorico specifico fondato su un particolare metodo di analisi della realtà sociale.
La sociologia è stata definita da Ferrarotti (1991)come “scienza d’osservazione, ossia come analisi empirica concettualmente orientata, guidata di ipotesi di lavoro induttivamente verificabili, e interpretazione critica di qualsivoglia raggruppamento umano così come si esprime nei suoi vari rapporti interindividuali, constatati nei loro aspetti di uniformità, ripetibilità e prevedibilità, e nei processi di cambiamento, che rendono evidenti i meccanismi di innovazione e di autoregolazione di cui dispone qualsiasi struttura sociale”. Vengono in tal modo definiti al contempo sia il metodo (osservazione guitata da ipotesi verificabili), sia l’oggetto di studio (i raggruppamenti umani espressi nei rapporti interindividuali), sia la specificità dell’interesse sociologico (caratteristiche dei meccanismi di cui dispone la struttura sociale).
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