Sono più fortunati i ricchi o i poveri? - Studentville

Sono più fortunati i ricchi o i poveri?

Gyges, lydiae rex, olim legatos misit delphos et apollinis oraculum interrogavit quis esset mortalium omnium felicissimus. Nam Gyges,cum esset ditissimus et potentissimus inter reges, existimabat felicitatem suam maximam omnium. At apollo legatis respondit:” Non Gyges beatissimus et felicissimus mihi videtur:Aglaus enim multo felicior rege vestro est” . Aglaus pauperrimus ex arcadiae agricolis, numquam sui agelli terminos exceserat, nec ditioribus invidebat quia ingentiores opes non desiderabat.Apollo Delphicus igitur desiderabilius et securius iudicavit pauper tugurium Aglai quam magnificentissimam et opulentissimam;potiorem exstimavit parvulum agellum,timoris et curarum expertem,quam pinguissima Lydiae arva,sollicitudinis et metus plena.Saepe enim potentes et divites vitam aegerrimam degunt inter timores maximos et sollicitudines plurimas,quia nec divitiae nec opes nec humiliorum adulatio possunt beatum redere hominem et saepe pauperum vita beatior est quam divitum.

Versione tradotta

Gige, re della lidia, un tempo inviò ambasciatori a Delfi per chiedere all'oracolo chi fosse il più fortunato tra tutti i mortali. Infatti Gige, essendo il più ricco e potente dei re nella sua epoca, reputava massima fra tutti la sua fortuna.
Tuttavia Apollo rispose: << Gige non è il più felice e fortunato tra tutti i mortali: infatti Aglao è molto più felice del vostro re>>.
Aglao, il più povero dei contadini dell'Arcadia, si accontentava dei pochi frutti della sua terra e mai provava invidia o desiderava enormi ricchezze. Il delfico Apollo ritenne più desiderabile e sicuro il misero tugurio di Aglao che la magnifica e ricchissima reggia di Gige, ritenne più nobile il piccolo campo, senza timori e preoccupazioni, che la ricca tenuta della Lidia, colma d0ansie e preoccupazioni; inoltre ritenne più utile reggere due buoi che comandare un esercito. Spesso, infatti, ricchi e potenti passano una vita malsana tra enormi timori e innumerevoli preoccupazioni, poichè nè ricchezze, nè lussi, nè prosternzioni degli umili, possono rendere beato un uomo

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